lunedì,Aprile 29 2024

Scalea, discarica di Piano dell’Acqua ancora senza bonifica

Annunciata un anno fa a causa della presenza di vecchi rifiuti interrati nel sottosuolo e non ancora eseguita, l'allarme di Angelo Paravati

Scalea, discarica di Piano dell’Acqua ancora senza bonifica

«Questa è la discarica di Piano dell’Acqua. Ricordate, oltre un anno fa, oggetto di un dibattito al quale partecipò anche uno dei massimi dirigenti regionali. Da allora è calato il silenzio dopo che, pomposamente, era stata annunciata l’immediata bonifica con promessa di quel dirigente di implementazione del finanziamento nel frattempo perduto per anni di incuria». Sono le parole del consigliere di minoranza di ScaleaAngelo Paravati, a proposito della discarica che sorge alla periferia della cittadina e che, per anni, è stata al centro di un’accesa polemica per le condizioni del sottosuolo, in cui si trovano interrati vecchi rifiuti. «Non solo – continua Paravati -, ma nulla è stato fatto in termini di sicurezza di emergenza od operativa da parte di chi è responsabile al fine di gestire l’eventuale espansione della contaminazione, sempre se realmente in essere».

I dubbi e le domande

Il riferimento di Paravati è alla mancata bonifica del terreno, di cui spesso si è parlato negli ultimi tempi. «In compenso, i soldi per la progettazione sono stati finanziati, ma di essa nessuno sa niente, solo foto di propaganda – è il parere di Paravati -. Ma quei dati sono ancora validi? Qualcuno ha controllato tra un’inaugurazione del nulla ed altro? Lungi dal ricercare colpe in qualcuno, anzi , ma quel che mi sembra strano è che nessun assessore, nel tour regionale di qualche giorno fa, come si legge nel loro post propagandistico, abbia portato all’attenzione della Regione la problematica». Poi continua: «Eppure se ci fosse realmente un’emergenza non credo che una regione che distribuisce milioni di euro per le reti idriche non possa attuare interventi straordinari per le acque sotterranee. Vien da credere che la discarica non è mai stata e non è pericolosa – dice in modo sarcastico -, che si è trattato di un allarmismo ingiustificato». Poi conclude: «Eh sì, perché se così non fosse, ricordo loro che la contaminazione non rispetta i tempi, i confini e non fa anticamera, ma continua, implacabile, la sua nefasta attività».