martedì,Maggio 14 2024

Ecco come il processo “Reset” stravolgerà i lavori del tribunale di Cosenza

Fissate tre udienze settimanali da gennaio a giugno 2024. Date indicate però in concomitanza di altri procedimenti già presieduti da due componenti dell'attuale collegio nonché del rito abbreviato che si svolge a Catanzaro

Ecco come il processo “Reset” stravolgerà i lavori del tribunale di Cosenza

Al termine della seconda udienza dibattimentale del processo “Reset“, il tribunale collegiale di Cosenza, presieduto dal presidente Carmen Ciarcia (giudici a latere Francesco Luigi Branda ed Urania Granata), ha emesso un’ordinanza riguardo la fissazione delle sedute processuali da svolgere esclusivamente nell’aula bunker distrettuale di Lamezia Terme, visto l’elevato di imputati, 123, gran parte dei quali sottoposti a misura custodiale, di tipo carceraria e domiciliare.

Com’è già emerso nella prima udienza dibattimentale, dove erano stati sentiti il vice questore Fabio Catalano e il colonnello Raffaele Giovinazzo, il presidente Ciarcia ha spiegato che per tutto il mese di dicembre l’aula bunker sarà occupata, come da disposizione della presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Catanzaro, Gabriella Reillo, per lo svolgimento dell’udienza preliminare della maxi inchiesta antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Maestrale-Carthago“.

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Nel provvedimento emesso dalla sezione penale dibattimentale del tribunale di Cosenza si evidenzia «la necessità di procedere alla fissazione di tre udienze dibattimentali a settimana, dal martedì al giovedì (in analogia al processo “Rinascita Scott“, articolato su 4/5 udienze pubbliche settimanali, e a quello di “Mafia Capitale“, quest’ultimo caratterizzato da un numero notevolmente inferiore di imputati, 46) e di due udienze camerali, il lunedì e il venerdì, a partire dal mese di gennaio 2024, predispone il calendario delle udienze dibattimentali».

Il calendario prevede dunque tre giorni a settimana, dal martedì al giovedì, per tre volte al mese, da gennaio 2024 a giugno 2024. Questo dovrebbe imprimere un’accelerazione al processo “Reset“, con lo stop dell’udienza nelle prime ore pomeridiane al fine di consentire agli avvocati di svolgere altre attività difensive che esulano dal processo in questione. Ma in realtà questo potrebbe anche non avvenire.

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La Dda di Catanzaro ha fatto intendere che gli esami dei futuri testi di polizia giudiziaria, ovvero di coloro i quali hanno fattivamente realizzato le attività investigative di “Reset“, saranno molto lunghi, perché entreranno nel merito delle contestazioni. Per non parlare delle udienze dedicate ai pentiti citati dalla procura antimafia. Ciò significa che per completare l’esame (e controesame) di ogni testimone serviranno almeno due udienze.

Poi c’è un altro problema che riguarda l’organizzazione interna del tribunale di Cosenza. Rispetto alle date indicate nell’ordinanza c’è già unevidente conflittualità con altri processi (per reati di procura ordinaria e distrettuale) fissati negli stessi giorni e presieduti sia dal presidente Carmen Ciarcia che dal giudice a latere Francesco Luigi Branda. Per risolvere (parzialmente) il tutto, dal mese di gennaio 2024 anche il giudice Paola Lucente, presidente della Corte d’Assise di Cosenza, guiderà i collegi dibattimentali.

Infine, un’ultima questione. Nelle scorse settimane il giudice Fabiana Giacchetti, assegnata al processo abbreviato di “Reset“, ha stilato un lungo elenco di date per le discussioni degli avvocati. La concomitanza dei due processi, considerati i giorni scelti dal collegio di Cosenza, si creerà in sette casi: una volta a gennaio, tre volte ad aprile. una volta a maggio e due volte a giugno.

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