Cosenza, i prezzi continuano a salire. Rincari medi del 6,1%… come a Milano

A Cosenza i prezzi continuano a salire. Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Istat riguardanti l’inflazione media registrata nel 2023, all’ombra della Sila sembra che il segno più sia ormai una triste consuetudine che grava tutta sulle spalle dei consumatori. Il +6,1% totale cristallizzato in riva al Crati deriva principalmente dalle spese obbligate, arrivate a livelli quasi insostenibili. La spesa alimentare, cibo e bevande, tocca un +13,1%, per non parlare dei ritocchi effettuati dai ristoranti della città e dell’area urbana. Cenare fuori, infatti, costa un 7,8% in più. 

Entrando nel dettaglio, i cosentini hanno ricevuto un rincaro annuo medio di 1139 euro rispetto a quanto avevano speso nel 2022. All’epoca l’inflazione sfondò addirittura il muro dell’8% generando indignazione sul web con commenti al vetriolo e invettive generalizzate. Il problema, unito all’incertezza occupazionale che attanaglia il Meridione tutto, è che il trend continua a salire e che all’orizzonte sono previsti nuovi aumenti. Cosenza vanta il triste primato dell’inflazione media più alta di tutta la Calabria e ben al di sopra del dato nazionale. Circoscrivendo il campo alla nostra regione, Catanzaro è il comune maggiormente “virtuoso” (+4,4%), seguito da Reggio Calabria (+4,5%).

Venendo invece ai rincari più alti, Genova nel 2023 ha avuto, insieme a Brindisi, la maggior inflazione del Paese, +6,9%. Seguono Grosseto (+6,8% pari a 1.533 euro a famiglia), Alessandria ex aequo con Benevento (+6,6%), Siena (+6,5%) e Perugia (+6,4). Non è una sorpresa, infine, che Milano sia, suo malgrado, in vetta a questa speciale classifica, con maggior spesa aggiuntiva annua per una famiglia media di 1.656 euro in più rispetto al 2022. L’inflazione media è stata pari a +6,1%, esattamente come a Cosenza.