giovedì,Maggio 16 2024

Medici cubani a lezione di italiano all’Unical: «Siamo qui per risollevare la vostra sanità»

Iniziato questa mattina il corso di potenziamento della lingua, prima di prendere servizio in corsia. Il rettore Leone: «Crediamo molto in questa collaborazione istituzionale»

Medici cubani a lezione di italiano all’Unical: «Siamo qui per risollevare la vostra sanità»

Primo approccio con l’Università di Arcavacata del terzo contingente di medici cubani approdato nei giorni scorsi in Calabria. Prima dell’avvio del corso intensivo di italiano, la brigata composta da 98 elementi pronti a prendere servizio nelle strutture ospedaliere ha ricevuto il saluto del rettore Nicola Leone, accompagnato dal docente delegato alla internazionalizzazione Lorenzo Caputi e dalla presidente del Centro Linguistico d’Ateneo Anna Maria De Bartolo.

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«Crediamo in questo progetto e siamo disponibili alla collaborazione istituzionale – ha dichiarato il magnifico nel suo breve intervento – questa per noi è la terza esperienza a sostegno della iniziativa promossa dal commissario ad acta della sanità Roberto Occhiuto.

Abbiamo verificato lo spirito propositivo e la motivazione di questi professionisti nello svolgere l’obbligatorio passaggio di perfezionamento della lingua italiana. Siamo a nostro agio – ha concluso – poiché l’internazionalizzazione è una delle cifre che ci contraddistingue. L’Unical peraltro è la prima del Mezzogiorno per studenti di nazionalità non italiana, di origine sia comunitaria che extracomunitaria. Per noi questo dato è un fiore all’occhiello. In questo ambito ospitiamo una comunità cubana di studenti molto numerosa. Studenti di ottima qualità».

Con il jet lag ancora da smaltire, gli specialisti, assistiti dalla capo delegazione Damarys Alvarez Zapata, hanno mostrato entusiasmo e positività dopo il primo impatto con il nuovo ambiente. «Conosciamo le necessità del popolo calabrese – ha detto al nostro network Lorchen Torres Quinoñes, specialista in medicina d’urgenza e destinata all’ospedale di Trebisacce – Ci sentiamo molto solidali con voi. Siamo qui per dare il meglio e risollevare le sorti del vostro sistema sanitario».