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Cosenza, il Centro per l’impiego ha trovato (finalmente) casa: ecco dove | VIDEO

La notizia è stata resa nota dall’Assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese, ospite nel Salone degli Specchi della Provincia, dell’evento promosso dal responsabile Giovanni Cuconato

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Il Centro per l’impiego di Cosenza, provvisoriamente collocato negli uffici regionali di Vaglio Lise dopo la chiusura per inagibilità della precedente sede situata nell’immobile della stazione ferroviaria, ha finalmente trovato casa. Il Comune infatti, cui spetta per legge l’incombenza di fornire locali adeguati allo svolgimento delle attività, ha messo a disposizione un edificio scolastico da tempo dismesso ubicato in Via Giulia, di 900 metri quadri. Per la ristrutturazione la Regione ha erogato un finanziamento di circa due milioni di euro. Nelle prossime settimane saranno avviate le procedure per dare il via al cantiere. 

La notizia è stata resa nota dall’Assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese, ospite nel Salone degli Specchi della Provincia, dell’evento promosso dal responsabile del Centro per l’Impiego di Cosenza, Giovanni Cuconato, per approfondire gli aspetti del cluster 4 del programma Garanzia Occupabilità Lavoratori, meglio conosciuto come programma Gol, le cui misure, destinate ai soggetti più fragili e con bisogni più complessi in aggiunta a quello di trovare una occupazione stabile, sono finalizzate all’inserimento nei tirocini di inclusione sociale.

L’iniziativa, moderata da Andreina Morrone, ha registrato tra gli altri, gli interventi del direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Roberto Cosentino, del dirigente di settore per le funzioni territoriali dei centro per l’impiego dell’Area Nord Calabria Giovanni Pulvirenti, del dirigente dell’Unità Operativa per il monitoraggio e l’attuazione del Fondo Sociale Europeo Cosimo Cuomo. Hanno offerto inoltre il proprio contributo la presidente dell’Ordine provinciale di Cosenza dei consulenti del lavoro Fabiola Via e, in rappresentanza di Anpal Servizi, Michele Raccuglia, delegato per le regioni Campania e Calabria.

86 mila circa, nel complesso, le persone prese in carico in tutta la regione in esecuzione dei vari livelli del Programma Gol, grazie ad un’attività di profilazione che da un lato consente agli aventi diritto di percepire l’Assegno di Inclusione, sostitutivo del Reddito di Cittadinanza, e dall’altro valorizza le competenze adottando un criterio quali-quantitativo utile a favorire l’incrocio tra domanda e offerta. Quattro i raggruppamenti individuati per indirizzare le politiche più adeguate e meglio rispondenti alle aspettative:

  • il cluster 1 ricomprende le persone che per formazione e curriculum vitae sono già molto vicine al mercato del lavoro
  • il cluster 2 coloro che necessitano di un aggiornamento
  • il cluster 3 gli occupabili con scarse competenze e quindi bisognose di una riqualificazione mentre, come detto
  • il cluster 4 denota difficoltà anche di carattere sociale e, in alcuni casi, linguistico.

Nella seconda parte dei lavori sottoscritti gli accordi con alcuni istituti superiori di Cosenza nell’ambito dell’iniziativa Insieme creiamo il futuro, per facilitare la transizione dai banchi di scuola al sistema occupazionale. In particolare la convenzione riguarda l’Istituto Superiore Mancini, diretto da Graziella Cammalleri, il Polo Brutium diretto da Rosita Paradiso, il Liceo Scientifico Fermi diretto da Rosanna Rizzo.

«Siamo impegnati nel gestire le ingenti risorse disponibili per la formazione finalizzata al reinserimento nel mercato del lavoro – ha detto nel concludere la manifestazione l’assessore regionale Calabrese  – Il nostro territorio si sta spopolando: negli ultimi vent’anni sono andati via 120mila cittadini, 50mila negli ultimi tre anni. Un dato inaccettabile. Questa emorragia può essere contenuta solo creando opportunità occupazionali valide. Le richieste dal mondo imprenditoriale non mancano, ma le aziende devono capire che bisogna offrire un lavoro serio, onesto e retribuito nel modo giusto. Inutile nasconderci dietro un dito – ha poi sottolineato – C’è tanto sommerso e tanto lavoro mal pagato. Gli artifizi utilizzati per aggirare i contratti nazionali devono cessare subito».

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