sabato,Maggio 18 2024

Mendicino in dissesto, Reda e Luciani: «Greco e Bucarelli si ritirino»

I due aspiranti sindaco puntano il dito cotro i competitor che facevano parte della giunta Palermo: «Il default dell’Ente ha una chiara provenienza»

Mendicino in dissesto, Reda e Luciani: «Greco e Bucarelli si ritirino»

La dichiarazione di dissesto per il Comune di Mendicino ha infiammato la campagna elettorale. Sarà una settimana caldissima che culminerà con la presentazione delle liste nel prossimo week-end. Il commissario prefettizio Di Martino, però, certificando il default dell’Ente ha servito un inevitabile assist ai candidati che non facevano parte della squadra di governo del vecchio sindaco Antonio Palermo. In particolare Luciano Luciani e Francesca Reda non sono stati affatto teneri verso gli ex assessori Angelo Greco e Irma Bucarelli, oggi aspiranti primi cittadini.

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«Il dissesto già da noi preannunciato un anno fa rappresenta la triste conclusione di una vicenda amministrativa contrassegnata da approssimazione incompetenza – ha detto Luciano Luciani -. L’ultimo riaccertamento dei residui con lo stralcio di 7.200.000 euro di credito inesigibili fa presagire una serie di falsificazioni di bilanci a causa di poste in entrate che sono dubbie e di cui abbiamo chiesto i titoli giuridici per avere la certezza del dolo o della colpa. “Mendicino Rinasce” chiede agli autori di questa triste vicenda amministrativa, Antonio Palermo, Irma Bucarelli e Angelo Greco, di ritirare le loro candidature per rispetto verso Mendicino e i mendicinesi. Sarebbe un elemento di disturbo davanti all’ingresso della commissione ministeriale, che ha bisogno di persone nuove non compromesse per far sì che il dissesto si concluda il più velocemente possibile per rilanciare il nostro territorio».

Incassa una vittoria politica Francesca Reda, tanto che lo scorso 9 marzo, il gruppo a sostegno della candidata aveva avviato la campagna elettorale con un’iniziativa dal titolo “Sara dissesto?”. In una nota del gruppo si legge: «Tutte le denunce fatte dalla consigliera di opposizione Reda negli ultimi dieci anni erano pienamente fondate. Non solo aveva ragione, come sancito dalle sentenze della Corte dei Conti, sui danni erariali che avevano provocato al comune di Mendicino, ma vengono pienamente riconosciute le criticità economico-finanziarie dell’Ente. Per anni l’amministrazione precedente ha fatto quadrare i conti con crediti (residui attivi) insussistenti e un fondo contenzioso del tutto insufficiente a coprire le passività potenziali».

«La situazione – prosegue il comitato politico della segretaria cittadina dei democrat – era strutturalmente critica, come indicava anche il continuo ricorso ad una cospicua anticipazione di tesoreria. Tutto questo è stato accertato dal Commissario prefettizio che, disponendo lo stralcio di 7 milioni di residui attivi e verificando l’impossibilità di ripianare il disavanzo, ha dichiarato il dissesto. Così come avvenuto in occasione della presentazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), anche questa volta il Commissario sembra riprendere per intero i rilievi che l’ex consigliera di opposizione Francesca Reda aveva espresso in occasione delle approvazioni dei bilanci e dei rendiconti degli ultimi anni».

Poi l’attacco ai due competitor e candidati a sindaco. «Che il Commissario stesse per dichiarare il dissesto del Comune di Mendicino era nell’aria e nel gruppo a sostegno dell’ex assessore al bilancio Angelo Greco vigeva un rigido silenzio – aggiungono Francesca Reda e i suoi sostenitori -. Una posizione certamente più coerente rispetto a quella dell’ex assessore Irma Bucarelli, che nonostante abbia avuto primarie responsabilità di governo negli ultimi 10 anni, oggi prova a sfilarsi dalla precedente esperienza, vantandosi di avere suggerito al commissario di non effettuare concorsi. Non stiamo parlando di concorsi, ma del fallimento del Comune di Mendicino, a cui ci hanno condotto gli ultimi dieci anni di amministrazione: chi, come Irma Bucarelli, faceva parte della Giunta o non è stato in grado di controllare è quindi dichiara la propria incapacità a governare o è partecipe del fallimento, tertium non datur. Un residuo barlume di serietà, richiederebbe l’abbandono della scena politica da parte dei componenti della precedente Giunta, da parte nostra riteniamo indispensabile proporre un’alternativa di competenza e passione per affrontare la nuova fase di ricostruzione che si apre per il Comune di Mendicino».