Mendicino, sulle elezioni si abbatte il dissesto. Ufficiale il default del Comune
Per il Commissario prefettizio Giuseppe Di Martino «è emersa una situazione complessiva molto delicata» e «appare inevitabile prendere questa decisione»
Il commissario prefettizio Giuseppe Di Martino, insediatosi dopo le dimissioni di Antonio Palermo ad agosto scorso, ha dichiarato il dissesto del Comune di Mendicino. La comunicazione arriva come un fulmine, per alcuni niente affatto a ciel sereno, a poco più di un mese dalle elezioni. Inevitabilmente la corsa alla poltrona di primi cittadino sarà influenzata dalla notizia odierna. Al momento sono quattro i candidati in corsa: Angelo Greco, ex vicesindaco sostenuto da Antonio Palermo, Irma Bucarelli, ex assessore della stessa giunta Palermo, Francesca Reda, segretaria cittadina del Pd con il M5S e Avs a supporto, e Luciano Luciani, esponente del civismo locale.
Nella delibera, il commissario spiega che «sin dalla data di insediamento, sono progressivamente pervenute all’attenzione della gestione commissariale criticità della situazione finanziaria dell’Ente, afferenti anzitutto alla riferita difficoltà di restituzione dell’anticipazione di cassa al tesoriere nei termini previsti». Pertanto, lo scorso 24 ottobre, è stato adottato un atto di indirizzo, rivolto ai Dirigenti di Settore, mirante all’adozione di misure tese al risanamento della gestione di cassa dell’Ente. Altresì:
- «sono state contestualmente impartite opportune direttive, tese ad ottenere, attraverso una corretta analisi della situazione finanziaria dell’Ente, dati ed informazioni attendibili, per avviare un adeguato e duraturo processo di risanamento finanziario conformemente ai rimedi normativamente previsti;
- A seguito degli approfondimenti più volte chiesti, da ultimo, dal riaccertamento dei residui, approvato sulla scorta delle relazioni dei responsabili dei servizi, è emersa una situazione complessiva molto delicata, sia per quanto attiene all’indebitamento, che per quanto attiene alla sua ricostruzione storica;
- l’Organo di revisione, in conseguenza della “crisi irreversibile di liquidità con ricorso sistematico all’anticipazione di cassa”, dell’esistenza di “ingenti debiti fuori bilancio” e della “difficoltà di esperire una efficace riscossione”, ritiene, sulla scorta della ricognizione compiuta, non sufficienti le leve a disposizione dell’Ente per garantire una equilibrata gestione economica e finanziaria, nemmeno facendo ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243bis del TUEL ;
- come ribadito dalla giurisprudenza amministrativa, “lo stato di dissesto si configura nella situazione
nella quale l’ente non sia in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero quando esistano nei confronti dell’Ente crediti liquidi ed esigibili di terzi in relazione ai quali l’ente non sia in grado di far fronte con validi mezzi finanziari. In presenza di presupposti normativi, l’Ente è tenuto alla dichiarazione, non sussistendo alcun margine di valutazione, anche al fine di evitare un ulteriore aggravio della situazione finanziaria” (Cons. Stato, sez. V, sent. n. 143 del 2012) - appare, pertanto, inevitabile, allo stato, dichiarare il dissesto finanziario, ricorrendo le condizioni
previste dall’art. 244 TUEL, onde dare avvio ad un reale processo di risanamento economico e
finanziario dell’Ente»
Il commissario prefettizio Di Martino e il segretario comunale Pietro Manna trasmetteranno quindi entro il 7 maggio, cioè 5 giorni dalla data di esecutività avvenuta ieri, copia della presente deliberazione, unitamente alla relazione dell’Organo di revisione, al Ministero dell’Interno, alla Procura Regionale
della Corte dei conti di Catanzaro, ed alla Prefettura – U. T. G. di Cosenza.