lunedì,Giugno 17 2024

L’INTERVISTA | Strazzulli: «Cosenza deve puntare sull’identità dei suoi quartieri»

Il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia riflette sui temi caldi che animano l'attualità con una frecciatina all'amministrazione comunale

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L’identità dei quartieri, la sicurezza e dulcis in fundo il traffico. Con sullo sfondo l’incognita rappresentata dalla città unica. Sono questi, al momento, i temi caldi dell’attualità cosentina. Ne abbiamo parlato con Sergio Strazzulli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia che ha associato a ogni tema soluzioni che rispecchiano un punto di vista più ampio: quello della destra locale. «La campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Franz Caruso, infatti, puntava molto sulla risoluzione del problema de traffico. Oggi, però, i cittadini avvertono un forte disagio. Le variazioni hanno fatto in modo che il traffico si concentrasse su via Roma. È lì che il problema si manifesta in modo più virulento. Aspettiamo un po’ per vedere se l’amministrazione attuerà qualche contromisura. Verrebbe da dire, però: chi di spada ferisce, di spada perisce».

Sulla città unica, Strazzulli conferma come a destra non ci sia una visione granitica e immutabile, ma grande apertura verso tutte le possibilità che l’eventuale svolta territoriale e amministrativa può offrire. «Cosenza è una città di 67mila abitanti. Forse sono pure di meno, ma sono comunque destinati a diminuire. Corigliano e Rossano hanno un’area di 250mila metri quadri. Cosenza si ferma a trentasettemila. Non credo alle cose fatte per decreto. Serve il referendum e sono certo che i cosentini saranno d’accordo. Capisco anche alcuni sindaci non siano d’accordo. Le realtà amministrative sono molto diverse, ma è un passaggio obbligato».

Una piccola città che aspira a essere grande, ma che ha un’identità fondata in buona parte sui quartieri. Strazzulli ne sa qualcosa in virtù della sua collaudata esperienza da consigliere delle vecchie circoscrizioni. «Immaginare una città unica – significa anche creare delle municipalità, delle realtà amministrative che facciano ciò che facevano le circoscrizioni. Cosenza è la città dei quartieri. Non la si può immaginare come un grande agglomerato urbano. È dai quartieri che bisogna ripartire».

Infine il nodo sicurezza, con un focus sull’autostazione. È un vecchio pallino della destra: «E’ un paradosso che un quartiere centrale viva una realtà da zona di frontiera. Quando si attraversa l’autostazione sembra di essere in un altro mondo. Noi abbiamo fatto delle proposte: telecamere fisse e accesso solo a chi è munito di biglietto. La provincia di Cosenza è una delle più grandi d’Italia e le autolinee sono il suo biglietto da visita. Al momento, non è affatto un bel biglietto da visita».