sabato,Maggio 4 2024

Il Cosenza alla ricerca della giusta mentalità

L’analisi del ko maturato ad Acri evidenzia un modo di giocare troppo poco “di categoria”. Lanci lunghi e un’inesistente reazione nel secondo tempo devono far riflettere. Adriano Fiore lancia Tedesco con Perrelli che tenta di ostacolarlo (foto mannarino) Non è un bel Cosenza quello che ieri pomeriggio ha trovato la seconda sconfitta di questa stagione

L’analisi del ko maturato ad Acri evidenzia un modo di giocare troppo poco “di categoria”. Lanci lunghi e un’inesistente reazione nel secondo tempo devono far riflettere.

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Adriano Fiore lancia Tedesco con Perrelli che tenta di ostacolarlo (foto mannarino)

Non è un bel Cosenza quello che ieri pomeriggio ha trovato la seconda sconfitta di questa stagione al “Castrovillari” di Acri. I padroni di casa, tonici e aggressivi fin dai primi minuti, hanno sentito molto l’importanza della gara, sfoderando una prestazione tutta cuore e muscoli. Quello che ci vuole forse in alcune partite in questa categorie. Caratteristiche che forse mancano ad un Cosenza dal tasso tecnico alto, per creare un mix perfetto in grado di rendere la compagine rossoblù forte sotto tutti i punti di vista. Eppure i settecento sostenitori giunti da Cosenza per seguire i propri beniamini, hanno potuto assistere ad un grande avvio. Provenzano e Caputo hanno iniziato a verticalizzare bene per gli attaccanti, la difesa ha risposto bene alle sollecitazioni degli avanti ospiti e la sensazione era che Parisi e soci avrebbero potuto trovare facilmente la via del gol. Poi il black-out totale. Il fallo di Scigliano con il vantaggio dei locali, le tante ammonizioni rimediate e un parziale risveglio nel finale di primo tempo con l’espulsione del difensore dell’Acri. Nella ripresa, giocata in superiorità numerica ma su un terreno di gioco reso pesante dalla pioggia, ci si attendeva la reazione del Cosenza. E invece è cambiato poco o nulla. La squadra ci ha messo tanta grinta, sia ben chiaro, ma il gioco espresso non ha convinto pienamente. Troppi i lanci lunghi, troppo il lavoro per gli attaccanti che hanno provato a prender palla lontano dall’area con il risultato di arrivare con poca lucidità sotto porta, sbagliando qualche occasione nitida da gol. Bisogna rivedere qualcosa però, perché è vero che la compagine allenata da Patania ha iniziato in ritardo ma sono trascorse quattro giornate e i rossoblù hanno bisogno di trovare la fisionomia giusta. Risultato: l’Acri ha strappato i tre punti con una perfetta partita da Serie D. Squadra corta, aggressiva, grintosa e determinata. Pronta a capitalizzare le poche occasioni concesse e a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. La mentalità giusta per raggiungere l’obbiettivo deciso a inizio stagione. Forse proprio quello che manca al Cosenza in questo momento. Prendere consapevolezza di avere un organico forte, che può e deve lottare per le zone alte della classifica, calandosi perfettamente in un torneo dove contro il blasone del Cosenza ogni squadra proverà a fare la gara della vita pur di vincere. Lo striscione esposto ieri dagli ultras rossoblù mostrava la scritta “1914”. Questi numeri la dicono lunga sulla storia e sui fasti di questa società. Il cammino dei lupi però, per tornare nelle categorie che questa società merita, passano anche per questi campi, dove è importante tradurre la rabbia in giocate e in gol, per risalire al più presto e far capire a tutti che questa squadra è pronta a lottare per raggiungere traguardi importanti.  (Francesco Palermo)