mercoledì,Maggio 8 2024

A Catanzaro scoppia “Contrattopoli”. Indagati anche Mosciaro e Benincasa

Ai due calciatori del Cosenza, all’epoca dei fatti in giallorosso, è contestata la tentata truffa circa dei contratti fittizi con il defunto FC. L’Aic: “Fu la società a depositare gli accordi”.Un’altra bomba scuote il mondo del calcio, stavolta però tutto parte dalla città di Catanzaro dove il Sostituto Procuratore Domenico Guarascio ha iscritto tredcici calciatori

A Catanzaro scoppia “Contrattopoli”. Indagati anche Mosciaro e Benincasa

Ai due calciatori del Cosenza, all’epoca dei fatti in giallorosso, è contestata la tentata truffa circa dei contratti fittizi con il defunto FC. L’Aic: “Fu la società a depositare gli accordi”.
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Un’altra bomba scuote il mondo del calcio, stavolta però tutto parte dalla città di Catanzaro dove il Sostituto Procuratore Domenico Guarascio ha iscritto tredcici calciatori dell’ormai fallita FC Catanzaro nel registro degli indagati. La Guardia di Finanza, su richiesta del pm, ha sequestrato a Firenze i contratti depositati in Lega di C. Per gli atleti in questione, tra cui figurano anche i rossoblù Manolo Mosciaro e Giuseppe Benincasa, all’epoca dei fatti tesserati con le Aquile, si ipotizzano i reati di tentata truffa e formazione di credito simulato. Secondo gli investigatori potrebbero aver depositato dei contratti fittizi con retribuzioni maggiorate stipulati per la stagione 2009-2010, quando, cioè, la società già versava in una situazione finanziaria critica, poi sfociata, a febbraio 2011, nel fallimento. Le indagini sono partite dalla denuncia presentata dal nuovo sodalizi. In virtù di quelli che gli inquirenti definiscono “contratti integrativi fraudolentemente stipulati e simulati”, dopo il fallimento della società, sarebbero state presentate domande di ammissione al passivo dell’Fc Catanzaro per crediti da lavoro (stipendi, tasse ed oneri), per oltre 800 mila euro. Un ulteriore danno di circa 350 mila euro per la nuova società subentrata alla guida della squadra del Catanzaro nonché della Lega Calcio, presso la quale esiste un particolare fondo destinato ad assolvere debiti dei club insolventi. La nuova società del Catanzaro, quella presieduta Cosentino, e la Lega sarebbero, infatti, identificate come parti offese. A maggio scorso, invece, il pubblico ministero Alberto Cianfarini ha chiesto il rinvio a giudizio per tre amministratori e un procuratore speciale della società. Il 27 settembre prossimo si terrà l’udienza preliminare per Antonio Aiello e Pasquale Bove, amministratori unici che si sono susseguiti alla guida della ex società calcistica, per Filippo Catalano, procuratore speciale della società, e Giuseppe Alfonso Santaguida, amministratore. Bancarotta fraudolenta l’ipotesi d’accusa contestata ai primi tre, mentre dell’omesso versamento dell’Iva (80 mila euro) è accusato Santaguida. Aiello e Catalano, invece, avrebbero stipulato a Maggio 2010 nuovi contratti con allenatore e giocatori che, secondo gli inquirenti, la società non avrebbe potuto e dovuto permettersi, tanto che ne avrebbero poi causato il dissesto finanziario. I maggiori oneri di 350 mila euro di cui sopra, farebbero carico alla nuova società (Catanzaro calcio 2011 srl), guidata dal presidente Giuseppe Cosentino. “La nuova societaà – ha aggiunto il legale delle Aquile – è parte offesa assieme alla Lega calcio e, nel caso si giungerà al dibattimento in aula, si costituirà parte civile. Stiamo anche valutando la costituzione in giudizio anche nell’ambito del precedente filone giudiziario, che il 27 settembre vedrà comparire in udienza preliminare tre amministratori e un procuratore speciale della società”. I tredici calciatori sono Francesco Corapi, Ivano Ciano, Alessandro Bruno, Antonio Montella, Davide Lodi, Alessandro Vono, Roberto Di Maio, Ciro De Franco, Stefano Di Cuonzo, Manolo Mosciaro, Roberto Mancinelli, Giuseppe Benincasa e Giovanni Giuseppe Di Meglio.
LA RISPOSTA DELL’AIC. La risposta dell’Associazioni Italiana Calciatori non si è fatta attendere. “I contratti dei giocatori del Catanzaro sono stati regolarmente depositati dalla società, e non dai tesserati, presso la Lega Pro e dalla stessa ratificati senza alcuna eccezione”. Lo afferma Umberto Calcagno, avvocato e vicepresidente dell’Associazione italiana calciatori, intervenuto in merito all’inchiesta che vede coinvolti tredici calciatori della fallita società Fc Catanzaro, indagati per tentativo di truffa dai pm del capoluogo calabrese. “Anche i crediti derivanti dai contratti – sottolinea Calcagno – sono stati ammessi al passivo fallimentare dai giudici del Tribunale di Catanzaro”. Infine, il rappresentante dell’Aic informa che al momento, a sua conoscenza, “i calciatori ad oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione”.