mercoledì,Maggio 8 2024

Shopping e passeggiate sul lungomare di Rossano, in manette 12 dipendenti dell’Asp di Cosenza. Indagate altre nove persone FOTO

Operazione della Guardia di Finanza. I soggetti operanti nella sede staccata di Rossano si assentavano dal posto di lavoro dopo aver registrato la loro presenza. Assenti dal posto di lavoro. È l’accusa formulata dalla Procura di Castrovillari nei confronti di dodici persone che nella giornata di oggi sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare firmata

Shopping e passeggiate sul lungomare di Rossano, in manette 12 dipendenti dell’Asp di Cosenza. Indagate altre nove persone FOTO

Operazione della Guardia di Finanza. I soggetti operanti nella sede staccata di Rossano si assentavano dal posto di lavoro dopo aver registrato la loro presenza.

Assenti dal posto di lavoro. È l’accusa formulata dalla Procura di Castrovillari nei confronti di dodici persone che nella giornata di oggi sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Castrovillari. L’inchiesta – coordinata dal pubblico ministero Mariasofia Cozza – riguarda alcuni soggetti operanti nella sede distaccata di Rossano dell’Asp di Cosenza. All’esito delle attività è emerso che il 50% degli impiegati della struttura sanitaria abbandonava con frequenza quasi quotidiano il posto di lavoro dopo aver registrato la propria presenza in servizio per fare acquisti presso esercizi commerciali della città, dedicarsi a servizi personali ad esempio per riparare la propria autovettura dal meccanico ovvero per passeggiate sul lungomare di Rossano. Oltre 173 ore, pari a circa un mese solare lavorativo, sono state falsamente arrestate dai dipendenti come effettuate e quindi pagate dall’Ente pubblico per prestazioni lavorative mia svolte. GdfFotoQuattro

Alcuni dipendenti agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il “favore” della timbratura del cartellino, consentendo ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio ovvero, in alcuni casi, di non presentarsi sul posto di lavoro. Il Procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta ha detto in conferenza stampa che delinquere non conviene «perché la legalità è un valore molto importante». Parole di elogia per il procuratore capo Facciolla che successivamente ha ringraziato l’esperto magistrato con il quale aveva lavorato in passato, affermando che «la Guardia di Finanza ha il polso della situazione e lo dico a chiare lettere su quelle che sono forme diffuse di criminalità. Questa è un’attività che nasce per iniziativa della tenenza di Rossano perché posizionando una telecamera a costo zero è stato possibile verificare una serie di elementi che oggi formano il quadro accusatorio. Ci siamo trovati davanti soggetti che alla luce delle notizie diffuse sui giornali e televisioni nazionali quando si recavano a timbrare il cartellino usavano più di una cautela per evitare di essere scoperti. Nonostante avessero avuto sentore che ci fosse qualcosa in atto – tipo imbiancare la stanza per individuare se ci fosse qualche attività tecnica in corso e posizionando un cartellone informatico davanti all’apparecchio del budge – siamo riusciti ugualmente a portare a termine le indagini».

GdfFotoDueLe accuse, tuttavia, sono contestate anche ad altri nove soggetti ai quali fino a stamattina non era stato notificato l’avviso di garanzia. I nove dipendenti pubblico sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre altri tre sono obbligati a presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria: i reati sono truffa ai danni dello Stato e false attestazioni. In conferenza stampa anche il colonnello del Comando Provinciale di Cosenza Marco Grazioli, il tenente colonnello della Compagnia di Sibari Sergio Rocco e il capitano della Compagnia di Rossano Francesco Coppola che ha condotto l’inchiesta. (a. a.)

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