mercoledì,Maggio 1 2024

Litiga con la moglie e poi aggredisce i poliziotti: 45enne ai domiciliari

Discute animatamente con gli agenti della Questura di Cosenza, chiamati dalla figlia della coppia, ma al loro arrivo l’indagato si scaglia contro di loro, usando calci e pugni. Una lite in famiglia sfocia in ben altro, tanto che gli agenti della Questura di Cosenza – intervenuti sul posto – lo hanno arrestato per resistenza a

Litiga con la moglie e poi aggredisce i poliziotti: 45enne ai domiciliari

Discute animatamente con gli agenti della Questura di Cosenza, chiamati dalla figlia della coppia, ma al loro arrivo l’indagato si scaglia contro di loro, usando calci e pugni.

Una lite in famiglia sfocia in ben altro, tanto che gli agenti della Questura di Cosenza – intervenuti sul posto – lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. A chiedere il loro aiuto è stata la figlia dell’indagato che qualche attimo prima aveva iniziato una forte discussione con la moglie, ma alla vista dei poliziotti Cledinoro Marano, 45 anni, ha cominciato ad inveire contro gli ufficiali di polizia giudiziaria, pronunciando alcune frasi ritenute violenti dal giudice Claudia Pingitore che nella giornata di ieri ha celebrato la direttissima presso il tribunale di Cosenza. Frasi tipo “chi vi ha chiamato, ma chi cazzo siete, quello che è successo con mia moglie sono problemi miei”, scagliandosi – secondo la ricostruzione degli agenti – contro di loro usando calci e pugni per colpire il volto, il torace, le gambe e le braccia dei due assistenti capo presenti all’interno dell’abitazione. Gli stessi poi sono stati curati al pronto soccorso dell’ospedale “Annunziata”, riportando feriti con prognosi anche di trenta giorni. A corroborare gli accertamenti degli agenti sono arrivate nell’immediatezza dei fatti anche le dichiarazioni rese da una parente dell’indagato che ai poliziotti ha dichiarato come Marano da tempo aveva assunto atteggiamenti minacciosi nei confronti della compagna di vita. Il giudice ha convalidato l’arresto, concedendo all’inquisito i domiciliari in attesa dell’udienza che si celebrerà il prossimo 12 settembre su richiesta della difesa di Marano, assistito dagli avvocati Pietro Perugini e Francesca Aceto, la quale ieri mattina in sostituzione del suo collega ha chiesto un termine a difesa. La pubblica accusa è rappresentata dal pm Giuseppe Cozzolino. (a. a.)

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