mercoledì,Maggio 8 2024

Unical, Crisci: «Appoggio il provvedimento di Occhiuto sui manifesti sessisti»

Il Rettore dell’Università della Calabria Gino Crisci sottolinea: «Il decadimento culturale di una società si combatte anche prendendo iniziative di reazione e non rimanendo nell’indifferenza». Il Rettore dell’Unical, Gino M. Crisci, esprime pieno apprezzamento all’iniziativa del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di rimozione dei manifesti pubblicitari a sfondo sessista. «La posizione del sindaco di Cosenza va

Unical, Crisci: «Appoggio il provvedimento di Occhiuto sui manifesti sessisti»

Il Rettore dell’Università della Calabria Gino Crisci sottolinea: «Il decadimento culturale di una società si combatte anche prendendo iniziative di reazione e non rimanendo nell’indifferenza».

Il Rettore dell’Unical, Gino M. Crisci, esprime pieno apprezzamento all’iniziativa del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di rimozione dei manifesti pubblicitari a sfondo sessista.

«La posizione del sindaco di Cosenza va condivisa – afferma Crisci – in quanto la campagna pubblicitaria in questione, già in altre occasioni giocata sul filo del doppio senso neanche troppo nascosto, è di pessimo gusto. Il decadimento culturale di una società si combatte anche prendendo iniziative di reazione e non rimanendo nell’indifferenza. Come rappresentante del mondo accademico trovo sia giusto evitare che il livello culturale scivoli su un piano così basso, senza reagire in alcun modo».

«Alcuni – conclude Crisci – hanno osservato che il primo cittadino meglio avrebbe fatto a concentrare l’attenzione su altri problemi del territorio e dei cittadini, piuttosto che sulla censura di un cartellone pubblicitario. Se è pur vero che un sindaco ha il dovere primario di garantire servizi materiali alla città, è tuttavia altrettanto importante che intervenga sugli aspetti educativi, per cui ritengo sacrosanto appoggiare ogni iniziativa volta a evitare la sottovalutazione e il disconoscimento degli effetti e dei pericoli culturali e sociali che tali messaggi comportano, portando, inevitabilmente, ad incentivare la discriminazione di genere».