Regionali, si profila una corsa a tre (salvo nuove inchieste)

L’inchiesta che travolge il presidente Oliverio mette fuorigioco il Pd dalla corsa per le elezioni regionali.

Tra meno di un anno i calabresi saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Regione. Non c’è dubbio che le notizie di ieri, circa l’indagine che ha travolto il governatore Mario Oliverio, escludono a priori dalla corsa per la poltrona più importante del Consiglio regionale, tutto il Pd calabrese. Non che non parteciperà alla contesa, ma il consenso popolare ormai è destinato a scemare col passare dei mesi. Basta leggere i commenti sui social network e l’atteggiamento della maggior parte dei consiglieri regionali del Pd che ieri non hanno inteso spendere neanche una parola in difesa di Oliverio. Insomma, il Pd è ko.

Cosa bolle nel centrodestra?

A Reggio Calabria, la convention di Forza Italia ha incoronato il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto quale candidato del centrodestra. Sarà sostenuto, probabilmente, dalla Lega di Matteo Salvini che in campo locale ha già chiarito che non si alleerà con il Movimento Cinque Stelle. Mancava l’appoggio di Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e braccio destro di Silvio Berlusconi, che è arrivato puntualmente nella trasferta reggina al pari di Giorgio Mulè e dello stesso Cavaliere.

Mario Occhiuto

Tuttavia, la decisione di candidare Occhiuto non viene accettata di buon grado da una parte di Forza Italia, i Gentile in prima fila. Tutto ciò, probabilmente, comporterà un percorso politico diverso da quello che il partito con la bandiera tricolore vuole intraprendere in Calabria.

La sorpresa del terzo polo

I dissidenti del Pd, quelli che prima dell’inchiesta di Oliverio contestavano la linea del Governatore e soprattutto del segretario regionale Ernesto Magorno, sono pronti ad abbandonare la nave che affonda per costruire un terzo polo civico in Calabria. E, secondo le prime indiscrezioni, il gruppo che si andrebbe a formare sarebbe forte e presente sui territori.

Piero Aiello

In particolare a Reggio Calabria, dove il malcontento per l’amministrazione Oliverio e per la scelta di candidare Occhiuto, è abbastanza forte. Quasi come a Catanzaro, dove l’ex senatore Piero Aiello, uomo di punta dei fratelli Gentile, punta a portare dalla sua parte alcuni esponenti di Forza Italia. Non è da escludere, quindi, un’alleanza politica allargata che accorpi pezzi del Pd e pezzi di Forza Italia, oltre che consiglieri regionali eletti nel centrosinistra alle scorse elezioni regionali che oggi sono molto più vicini alla nuova formazione politica nascente in Calabria.

Il Movimento Cinque Stelle

I grillini in Calabria nelle ultime elezioni politiche hanno sbaragliato la concorrenza e negli ambienti politici ci si chiede se alle Regionali riusciranno ad avere la stessa forza per conquistare anche la Cittadella. L’uomo di punta del Movimento Cinque Stelle in Calabria è senza ombra di dubbio il senatore Nicola Morra, oggi presidente della commissione antimafia, che a dire la verità ieri mattina ha fatto tanta confusione commentando l’operazione anti-corruzione della Dda di Catanzaro.

Nicola Morra

Ha parlato di clan Barbieri quando l’imprenditore non è mai stato condannato per mafia e in merito ai presunti collegamenti col clan Muto di Cetraro, la Cassazione ha già smontato le accuse della Distrettuale catanzarese. Per le Regionali, il M5S spenderà un nome legato al partito o sceglierà una persona della società civile? Staremo a vedere.

Questo è il quadro della situazione allo stato attuale. Salvo nuove inchieste della Dda di Catanzaro, o della Dda di Reggio Calabria, che potrebbero travolgere altri politici su presunti rapporti con i clan calabresi. (a. a.)

 

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