giovedì,Maggio 16 2024

Cosenza-Chievo, c’è un conto da saldare. Prima o poi tutti tornano al Marulla…

Riecco il Chievo Verona perché prima o poi tutti tornano al Marulla. Sono passati 18 anni da quando gli scaligeri a sorpresa furono promossi in Serie A… al posto del Cosenza. Parliamoci chiaro, quella era la stagione dei rossoblù, la stagione dei due mesi in testa alla classifica e di “Re” Luis Lentini sceso in

Cosenza-Chievo, c’è un conto da saldare. Prima o poi tutti tornano al Marulla…

Riecco il Chievo Verona perché prima o poi tutti tornano al Marulla. Sono passati 18 anni da quando gli scaligeri a sorpresa furono promossi in Serie A… al posto del Cosenza. Parliamoci chiaro, quella era la stagione dei rossoblù, la stagione dei due mesi in testa alla classifica e di “Re” Luis Lentini sceso in Calabria per guidare i Lupi al cospetto di Ronaldo e Del Piero. Alzi la mano chi, almeno per un po’, non sognò di giocare al Delle Alpi contro Pinturicchio o di vedere il Fenomeno saltellare al San Vito tra uno scatto e un doppio passo. Altri tempi, altro calcio. E Cosenza-Chievo racchiude dentro di sé quei sentimenti traditi.

Il San Vito pieno per Cosenza-Chievo

In quel campionato i gialloblù vinsero due volte contro la formazione allenata da Bortolo Mutti. La prima il 4 dicembre, in posticipo televisivo di lunedì sera e in rimonta. Lo stadio era pieno per Cosenza-Chievo come conveniva ad una tifoseria che finalmente ammirava la propria compagine del cuore in testa alla classifica. Pisano segnò con una zuccata sotto la Curva Sud e la festa sembrava destinata a continuare. Nella ripresa, però, Corini pareggiò subito dal dischetto e Franceschini firmò il blitz nel finale. Da quel match qualcosa si incrinò, ma Zampagna e compagni arrivarono alla gara di ritorno toccando con mano la Serie A.

Un’illusione chiamata Fiore

Mille sostenitori al seguito, Cosenza-Chievo dell’andata negli occhi. Nel Bentegodi rimbombavano solo i cori degli ultrà. Adriano Fiore, da cosentino doc, indovinò il tiro della domenica e bucò Marcon. Mancavano 12’, appena dodici, e come Icaro nella mitologia greca si fece ingolosire arrivando troppo vicino al sole, così i rossoblù si accecarono al luccichio della promozione. De Cesare e Manfredini, proprio lui, l’ex, ribaltarono di nuovo il punteggio e condannarono il Cosenza ad altri campionati cadetti prima dell’umiliazione dei dilettanti. Adesso si potranno saldare i conti anche con i Mussi Volanti. Ben trovato, Chievo Verona. Ci vediamo tra qualche giorno.