domenica,Ottobre 13 2024

Tasse fuori tempo massimo, dubbi in commissione

Per una volta erano tutti d’accordo: qualcosa non sembra tornare con le tasse su acqua e rifiuti a Cosenza. Sono i tributi non versati per eccellenza a queste latitudini – e per questo tra le ragioni principali del dissesto – ma anche una possibile leva per risollevare le disastrate casse comunali, qualora incassati. Così questa

Tasse fuori tempo massimo, dubbi in commissione

Per una volta erano tutti d’accordo: qualcosa non sembra tornare con le tasse su acqua e rifiuti a Cosenza. Sono i tributi non versati per eccellenza a queste latitudini – e per questo tra le ragioni principali del dissesto – ma anche una possibile leva per risollevare le disastrate casse comunali, qualora incassati. Così questa mattina in commissione Bilancio si è parlato di Municipia, la società a cui Palazzo dei Bruzi si è affidato per tentare di ovviare alla propria storica incapacità di riscossione. E maggioranza e opposizione si sono ritrovate più unite che mai nell’esprimere dubbi sull’operato dell’azienda.

Accertamenti per tasse evase oltre 5 anni fa

Il presidente Giuseppe D’Ippolito è andato dritto al sodo. «I ruoli emessi stanno avendo problemi?», ha chiesto, ipotizzando che alcune ingiunzioni di pagamento recapitate ai cosentini di recente possano rivelarsi inutili. Il motivo? Riguarderebbero debiti ormai prescritti perché di oltre cinque anni fa.

Non ha usato giri di parole Enrico Morcavallo, subito dopo: «La maggior parte delle cartelle che ho visto arrivano già prescritte. Municipia non sta facendo un’istruttoria adeguata se nel 2020 invia richieste che riguardano il 2013». Impietoso il giudizio: «Si sprecano soldi per inviare cartelle prescritte, sperando forse di trovare allocchi che le paghino». Il dibattito sulla possibilità che qualcuno dei debitori saldi il (non più) dovuto per puro senso civico si è esaurito in un attimo.

Gisberto Spadafora ha concordato col collega, senza nascondere qualche preoccupazione. «Eviterei – ha suggerito – in autotutela l’invio di raccomandate per le annate in questione e rinuncerei ai crediti palesemente prescritti. Rischiamo di assumerci la responsabilità di un danno erariale». Paura condivisa da Annalisa Apicella, che ha proposto alla commissione di chiedere un elenco degli accertamenti inviati, suddivisi per annualità. Polemico Damiano Covelli: «Il sospetto è diventato certezza: si prova a fare cassa sulla povera gente, come avevamo denunciato parlando di cartelle pazze. Ora servono atti concreti».

Tanti aspetti ancora da chiarire

Ma per quelli bisognerà attendere ancora un po’, perché le cose potrebbero essere meno semplici di quanto siano apparse. Gli avvisi che riguardano il 2014, per esempio, potrebbero essere contestati, ma anche validi. Così come la percentuale di cartelle pazze rispetto al totale di quelle inviate rivelarsi bassissima. Le somme in ballo non sono bruscolini, difficile che un Comune in dissesto ci rinunci a cuor leggero. O che lasci passare il messaggio che evadere le tasse si può, basta avere pazienza. D’Ippolito ha già annunciato di voler convocare in commissione il dirigente del Settore Tributi, Francesco Giovinazzo, e l’assessore Lino Di Nardo. Poi, per provare a sbrogliare la matassa, sarà la volta di ascoltare la versione di Municipia.

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