Bollette pazze a Paola, Signorelli: «Il Comune tenta di racimolare denaro»
L'ex candidato a sindaco liquida l'ondata di avvisi d'accertamento spediti ai cittadini e riferiti ai pagamenti di Imu e vecchi canoni idrici
Il gruppo consiliare Rete dei Beni Comuni (Rbc), rappresentato nell’assise paolana da Andrea Signorelli, candidato a sindaco alla scorsa tornata di elezioni comunali, dando seguito a quanto annunciato nel corso dell’assemblea generale dello scorso dicembre, ha iniziato a seguire la linea del confronto duro con l’amministrazione guidata da Giovanni Politano. Il tema spinoso sul quale il movimento è intervenuto, riguarda il caos generatosi con le bollette recapitate ai cittadini, in alcuni casi duplicati di tributi già pagati e per la maggior parte eccessive nelle tariffe.
«L’amministrazione comunale – è l’incipit del comunicato – prima di inviare richieste di pagamento, restituisca ai cittadini quanto pagato in eccesso, sulla base di tariffe dichiarate illegittime, negli anni passati».
Rbc lamenta di ricevere da giorni segnalazioni da parte dei cittadini in merito al ricevimento di avvisi di accertamento, riferiti a canone idrico e Imu e secondo il gruppo d’opposizione, quello messo in atto dall’amministrazione comunale è «un tentativo spasmodico e disperato di racimolare denaro a tutti i costi, più che un’ordinaria azione di riscossione fiscale».
Gli elementi che insospettiscono Signorelli sono molteplici: più che avvisi di accertamento, gli atti sono confezionato a suo dire come «ingiunzioni di pagamento»; molti sono riferibili a bollette già pagate ad annualità prescritte (come i canoni idrici riferiti agli anni 2017, 2019 e 2020) e per altri (anni 2013, 2014, 2015) il Comune «avrebbe dovuto effettuare il ricalcolo delle tariffe».
La Rete sostiene che la tassazione nel Comune di Paola sia già troppo elevata, ragion per cui «questo carosello fuori controllo di richieste di denaro, anziché agevolare la riscossione dei tributi, rischia di creare una sorta di evasione indotta, provocata da politiche sbagliate, e che avrà come unico effetto quello di aggravare la situazione di deficit strutturale dei bilanci comunali».
La soluzione, a suo avviso, resta quella di «una riforma generale dei servizi, in modo tale da ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse e rendere Paola autonoma almeno dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico». Nei prossimi giorni il suo gruppo indirà una serie di iniziative per informare la cittadinanza sul caos bollette e rispondere ad eventuali quesiti.