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Calabria, la Finanza svela la gestione “migranti”: ecco chi sono gli indagati (c’è anche Lucano) | COSA DICE LA CORTE DEI CONTI

L'indagine sul "Nord Africa" nasce nel 2017. Nel mirino della Corte dei Conti, sulla gestione dei migranti in Calabria, finisce anche Lucano.

Calabria, la Finanza svela la gestione “migranti”: ecco chi sono gli indagati (c’è anche Lucano) | <strong><u><a href="https://www.cosenzachannel.it/2021/04/23/gestione-migranti-le-scure-della-corte-dei-conti-47-persone-nei-guai/"> COSA DICE LA CORTE DEI CONTI </a></u></strong>

I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno acceso i riflettori sulla gestione dei migranti in Calabria. L’inchiesta odierna (LEGGI QUI) nasce da una segnalazione arrivata dalla Tenenza di Amantea. E’ l’anno 2017 quando tutto inizio. Nel caso di specie, la Guardia di Finanza di Paola, diretta dal tenente colonnello, Clemente Crisci, ha lavorato sull’ipotesi di un presunto danno erariale derivante dalla gestione, da parte del soggetto attuatore, dell’emergenza nazionale relativa all’eccezionale flusso di cittadini provenienti in Italia dal Nord Africa. A ciò si aggiunge che i migranti, una volta arrivati nel nostro Paese, venivano sistemati nelle strutture di accoglienza, ovvero i cosiddetti “soggetti affidatari”.

Come si sviluppa l’indagine sui migranti in Calabria

Secondo quanto apprende Cosenza Channel, l’inchiesta nasce da due distinti procedimenti penali, avviati in quel momento dalla procura di Paola e dalla procura di Catanzaro. I finanzieri, quindi, si sono concentrati sulle presunte gravi irregolarità che avrebbero determinato un ingiustificato arricchimento dei beneficiari delle risorse pubbliche. Nell’ambito di questa indagine, oggi finita sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti, emergerebbe che il soggetto attuatore nella cosiddetta “Emergenza Nord Africa”, Salvatore Mazzeo, delegato a stipulare le convenzioni e gli accordi per il ricovero dei migranti, avrebbe mantenuto una condotta dolosamente preordinata a favorire i soggetti affidatari, affidando il servizio di gestione dei centri di accoglienza a favore di società cooperative e consorzi costituiti in data successiva alla presentazione delle offerte.

Gli interessi economici

Sempre le Fiamme Gialle hanno appurato che nel corso del tempo sono stati concessi affidamenti a strutture prive di esperienza nel settore, pur se richiesta dalle norme di regolamentazione al momento della sottoscrizione della convenzione e/o che addirittura non avevano ancora la disponibilità di immobili nei quali allocare i migranti. Successivamente, le indagini hanno iniziato a svelare gli interessi economici. In tal senso, infatti, sarebbero stati liquidati corrispettivi palesemente sovrastimati rispetto alla ricettività formale risultante dagli accertamenti svolti, riconoscendo ai soggetti affidatari, un compenso per posti convenzionati ma non occupati. Ed è qui che la Finanza ha scoperto fatture afferenti all’occupazione di posti in realtà inesistenti.

Il caso Riace

Inoltre, la Finanza avrebbe accertato che, attraverso accordi intercorsi tra le società affidatarie ed il soggetto attuatore, si sarebbe stabilito di favorire alcune strutture, concordando la possibilità di riconoscere alle stesse, senza alcuna motivazione a supporto della scelta, il corrispettivo giornaliero massimo per ogni singolo migrante. Infine, nel caso del comune di Riace sarebbero stati concessi affidamenti senza che l’Ente locale in questione avesse presentato alcuna offerta, ricevendo compensi senza emettere fatture o documenti equipollenti.

Ecco chi è coinvolto

Gli accertamenti contabili della Guardia di Finanza hanno messo a fuoco le posizioni di Salvatore Mazzeo, soggetto attuatore (settore protezione civile, Regione Calabria), delle società affidatari (Calabriaccoglie” Consorzio di Cooperative Sociali di Cosenza, Centro di Solidarietà “Il Delfino” soc coop di Terranova da Sibari, PROMIDEA Cooperativa Sociale di Corigliano Rossano, “CANTIERI” Società Cooperativa Sociale di Cosenza, CO.RI.S.S. Cooperative Riunite Socio Sanitarie di Tiriolo, AGORA’ KROTON Società Cooperativa Sociale di Crotone, NUOVI ORIZZONTI Società Cooperativa Sociale di Lamezia Terme, LE RASOLE Società Cooperativa Sociale di Motta San Giovanni, Società Cooperativa Sociale ARCHE’ di Isola Capo Rizzuto, ZINGARI 59 Società Cooperativa Sociale A.r.l. di Roma, Associazione ARCI RIACE STIGNANO di Stignano) e i rappresentanti legali Carlo Berardini, Carmine Federico, Angela Biondi, Salvatore Maisano, Pino Piero Lumeno De Lucia, Silvestro Raso, Luisa Scalise, Daniela Ferrari, Caterina Spanò, Giuseppe Sera, Francesco Giordano, Cosimo Damiano Musuraca, Vincenzo Pati, Anna Maria Costabile, Federica Porcarelli e, infine, i sindaci. 

In quest’ultimo ambito investigativo sono oggetto d’indagine Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, Antonio Rullo quale componente della Giunta di Riace, Giovanni Nisticò, quale componente della Giunta di Riace, Giuseppe Gervasi, quale componente della Giunta di Riace, Maria Immacolata Cesare, quale componente della Giunta di Riace, Giovanni Manoccio, ex sindaco di Acquaformosa, Gennaro Capparelli, quale  componente della Giunta di Acquaformosa (attuale sindaco), Pasquale Fragale, quale componente della Giunta di Acquaformosa, Ilario Ammendolia quale sindaco di Caulonia, Angelo Ilario Di Masi, quale componente della Giunta di Caulonia, Francesco Cagliuso, quale componente della Giunta di Caulonia, Antonio Cavallo, quale componente della Giunta di Caulonia, Domenico Lia, quale componente della Giunta di Caulonia, e Giovanni Riccio, quale componente della Giunta di Caulonia.

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