mercoledì,Maggio 29 2024

Cosenza, simula la rapina di quattro pistole: arrestato dalla Polizia

Un uomo di 34 anni è stato arrestato dalla polizia di Cosenza con l'accusa di aver simulato la rapina di quattro pistole: ecco i dettagli.

Cosenza, simula la rapina di quattro pistole: arrestato dalla Polizia

Ieri sera, all’esito di complesse ed articolate indagini, la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale (arresti domiciliari) emessa dal gip di Cosenza, su richiesta della procura, nei confronti di V. A., 35enne di Rovito, di professione meccanico, poiché ritenuto responsabile dei reati d simulazione di reato aggravata e cessione di armi comuni da sparo. La vicenda risale al pomeriggio del primo dicembre scorso quando l’indagato chiamò il numero di emergenza dichiarando di essere stato, poco prima, vittima di una rapina perpetrata a Colle Mussano ad opera di due individui armati. 

Cosa raccontò il 34enne di Rovito

Raggiunto dagli agenti, l’uomo dichiarò che i due malfattori gli avevano sottratto tre pistole cal. 9×21 e 100 munizioni dello stesso calibro, appena acquistate in un’armeria di Rende, nonché una quarta pistola (in cal. 45), già di sua proprietà, che l’uomo aveva portato con sé poiché asseritamente intenzionato a lasciarla in permuta in armeria. Raccontava poi che, lungo il tragitto di ritorno dall’armeria, nei pressi del locale cimitero, ad un tratto, fu affiancato da un’autovettura con a bordo due uomini che gli facevano cenno di accostarsi, indicazione alla quale acconsentiva; proprio in quel frangente, uno dei due soggetti scendeva dall’auto, gli sferrò una gomitata in volto e, puntandogli una pistola alla testa, lo teneva fermo mentre il complice gli svuotava il bagagliaio, impossessandosi delle 3 armi e delle munizioni appena comprate in armeria e della quarta pistola da lui già regolarmente detenuta, nonché di una collanina in oro che aveva al collo, provocandogli dei graffi, dileguandosi con il bottino. 

La ricostruzione fornita dall’uomo però non ha convinto affatto gli investigatori della locale Squadra Mobile, che hanno avviato, con il coordinamento della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, una lunga e dettagliata attività di indagine che, punto dopo punto, ha fatto evidenziare numerose incongruenze e contraddizioni nella versione fornita dalla presunta vittima.

Le bugie sulla presunta rapina

Preliminarmente sono state riscontrate delle forti discordanze circa i tempi impiegati per compiere il tragitto intercorrente tra la casa dell’indagato e l’armeria e viceversa nonché in riferimento al fatto che le forze di polizia erano state allertate ben dopo mezz’ora l’orario in cui il denunciante dichiarò di essere stato rapinato. Parallelamente le testimonianze acquisite dai testimoni hanno fatto emergere una ricostruzione dei fatti fortemente contrastante con quella fornita dall’uomo.

I sospetti sono stati però ampiamente confermati dalla corposa attività tecnica (intercettazioni di vario genere, telefoniche ed ambientali) condotta nei confronti dell’uomo, da cui ancora sono emerse evidenze probatorie granitiche circa l’ipotesi della simulazione della rapina allo scopo di celare la cessione delle armi a terzi gravitanti nell’orbita della malavita locale, verosimilmente per l’acquisto di sostanza stupefacente di tipo cocaina di cui l’uomo era un abituale assuntore.

Simula la rapina, ora è ai domiciliari

La corposa indagine svolta dagli investigatori, dalla quale emergeva oltremodo che l’odierno arrestato in più occasioni cercava di eludere le investigazioni precostituendo le versioni da fornire ai poliziotti nel corso degli interrogatori e giungendo sino a obbligare un suo amico a rendere una specifica versione dei fatti evidentemente non veritiera, è stata condivisa dalla procura che, ravvedendone la solidità e la robustezza dei riscontri, ha richiesto, e ottenuto dal gip, l’emissione a carico dell’uomo di un’ordinanza applicativa della misura cautelare. Ora l’uomo si trova ai domiciliari.

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