sabato,Maggio 18 2024

Rimborsopoli Cosenza, assolto l’ex sindaco Mario Occhiuto. A processo Giuseppe Cirò

Il gup Pingitore ha accolto le richieste difensive esposte in udienza preliminare dall’avvocato Nicola Carratelli. A giudizio l’ex capo segreteria del primo cittadino

Rimborsopoli Cosenza, assolto l’ex sindaco Mario Occhiuto. A processo Giuseppe Cirò

Il gup del tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha assolto l’ex sindaco Mario Occhiuto dall’accusa di aver lucrato sui rimborsi comunali. La procura di Cosenza aveva chiesto 3 anni e 6 mesi di carcere, ma in abbreviato il castello accusatorio è crollato davanti alla minuziosa ricostruzione difensiva esposta dall’avvocato Nicola Carratelli, legale di fiducia dell’architetto di Cosenza. Rinviato a giudizio invece Giuseppe Cirò (difeso dall’avvocato Francesco Chiaia), ex braccio destro di Occhiuto.

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Inoltre, il gup Claudia Pingitore ha disposto il non luogo a procedere per Bruno Palermo e ha ordinato il processo per Ada Federico. Il Comune di Cosenza si è costituito parte civile con l’avvocato Nicola Rendace. Soddisfazione è stata espressa dai difensori di Palermo, Walter Perrotta e Paolo Guadagnolo, che dichiarano: «Viene restituita dignità a chi, dopo oltre trent’anni di onorata carriera e lavoro svolto alle dipendenze comunali, si era visto inopinatamente e ingiustamente raggiungere da una richiesta di rinvio a giudizio per fatti dai quali era totalmente estraneo e che non costituivano ipotesi penalmente perseguibili».

La sentenza odierna chiude, almeno per il momento, uno dei capitoli politici-giudiziari più intricati della città di Cosenza. All’epoca fece scalpore la decisione di Occhiuto di privarsi di Cirò e di andare in procura a denunciare fatti ben precisi. Una querelle, quella tra l’ex sindaco e l’ex capo dello staff segreteria di Palazzo dei Bruzi, che era andata avanti anche in altri procedimenti penali, come nel caso del soppalco del Mc Donald’s, nato dalle dichiarazioni di Cirò e poi archiviato dalla procura di Cosenza.

Per non parlare della riunione a casa di Nicola Morra, dove all’insaputa dei presenti, vennero registrate le dichiarazioni dei partecipanti, tra cui Cirò, e successivamente quei file audio finirono sul tavolo degli inquirenti cosentini. Infine, l’ultimo duello con le rispettive denunce per calunnia. Oggi il primo epilogo che sorride pienamente a Mario Occhiuto.

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