sabato,Dicembre 14 2024

Corigliano Rossano, Olivo punta Stasi: «Spreco di risorse e zero turismo»

L'assessore provinciale boccia le politiche di marketing e promozione del territorio messe in campo dall'amministrazione comunale

Corigliano Rossano, Olivo punta Stasi: «Spreco di risorse e zero turismo»

«Rieccoci prossimi alle prime giornate di festa del periodo natalizio e ormai per la quarta occasione consecutiva mancata per l’attuale amministrazione comunale, non vi è purtroppo traccia alcuna di una qualsiasi programmazione turistica adeguata a quella che dovrebbe essere la reputazione regionale e la proiezione socio-culturale, demografica ed economica interregionale della terza città della Calabria».

È quanto dichiara il consigliere comunale e assessore provinciale Adele Olivo complimentandosi subito con le diverse associazioni che «in ogni caso non fanno mai mancare, in tutti i mesi dell’anno, le loro autonome proposte di iniziative anche lodevoli ed interessanti in se stesse considerate; queste tuttavia – scandisce – non possono in nessun caso sostituirsi dopo quattro anni all’ormai confermata, totale mancanza di visione strategica dell’esecutivo Stasi rispetto al potenziale distintivo, narrativo ed attrattivo della nostra città».

Secondo Olivo «non è stata studiata, prevista e strutturata per tempo, al pari delle più organizzate destinazioni turistiche calabresi e meridionali, alcuna pianificazione di una proposta istituzionale per il periodo in questione. Né – aggiunge – è stata messa in campo alcuna attività di promozione e di marketing territoriale extraterritoriale ed extraregionale, proseguendosi anzi nel solco della pura spesa per intrattenimento sociale ad uso e consumo dei residenti che, così come avvenuto col milione di euro bruciato ad agosto – sottolinea – non ha nulla a che vedere col turismo».

«Siamo – conclude l’assessore provinciale – di fronte ad un continuo sperpero di ingenti risorse pubbliche spacciate per turistiche e promozionali, che prive di identità e capacità di destagionalizzazione, svaniscono dopo un’ora dal loro svolgimento nello stesso immaginario cittadino e di cui, questa resta la cosa più grave, non si sa nulla a sud del Trionto e ed a nord del Crati».

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