sabato,Ottobre 5 2024

Loizzo furiosa dopo la sfiducia della Lega: «Atto di prepotenza»

La deputata del Carroccio risponde a muso duro dopo il gesto compiuto da Raso e Gerardi, nuovo capogruppo in Regione: «Io contraria ad alcune leggi. Su sale gioco mia posizione è quella del governo Meloni»

Loizzo furiosa dopo la sfiducia della Lega: «Atto di prepotenza»

«Sono in studio con i miei collaboratori quando nel tardo pomeriggio di ieri mi giunge lettera della Regione relativa alla sfiducia come capogruppo a firma dei consiglieri Raso e Gelardi e con l’astensione dì Mancuso, avente data 20 dicembre 2022 recante come motivazione la mia assenza dal consiglio per i motivi di impegno parlamentare noti a tutti». Così l’incipit di una nota di Simona Loizzo in cui commenta quanto accaduto alla Cittadella ad opera dei suoi colleghi di partito.

«Premettendo che era stata già inviata alla giunta per le elezioni la comunicazione relativa alle mie dimissioni dal consiglio regionale a partire dal 31 dicembre 2022 con lo scopo unico di procedere alla stesura del documento economico di rendicontazione del gruppo Salvini premier, ritengo tale sfiducia a 10 giorni dalle mie dimissioni un atto slegato dai canoni della correttezza formale e strutturale. Mai nessuno mi ha informata e né chiamata, né alla mia richiesta di spiegazioni al futuro capogruppo, da me sempre indicato come sostituto nelle riunioni dei capogruppo, è emersa una spiegazione logica e reale e soprattutto formalmente corretta su tale sfiducia».

«Vero è – continua Simona Loizzo – che avevo nei consigli regionali precedenti indicato la mia linea su due diverse leggi poi ritirate, relative alla nomina del consigliere supplente e sulle slot machine. Vero è che la seconda legge sarà ripresentata ma io sono assolutamente contraria alla sua attuazione. Vero è che sono responsabile di un emendamento per finanziare un campetto di calcio per i ragazzi di Mirto e che ho ricevuto i complimenti da un consigliere di minoranza. Vero è che c’era fretta di nominare capogruppo prima che subentrasse nuovo consigliere regionale e vero è che non ho mai partecipato a spartizione di poltrone se non per aver indicato una bravissima giovane consigliera leghista alle pari opportunità. Ma a quale di questi accadimenti si lega la sfiducia? La politica vera vola più in alto, la politica vera è quella di un consenso largo e imprevedibile sganciato da processi di gestione, la politica vera mi ha regalato, grazie alla fiducia di Matteo Salvini, la vittoria in 10 mesi per ben due volte suscitando ovvie e comprensibili resistenze e anticorpi».

«La sfiducia di ieri è la mia personale fiducia di oggi verso gli elettori che a migliaia mi chiamano ogni giorno e che mi rendono fortissima nella convinzione che questa disgraziata terra abbia bisogno di essere rappresentata da una politica scevra da grettezza e interessi. Ringrazio Matteo Salvini per la opportunità concessami di rappresentare la Calabria alla Camera dei Deputati dopo averla con onore e dedizione rappresentata come capogruppo alla Regione Calabria. Rinnovo – dice Simona Loizzo della Lega – la mia stima e affetto al governatore della regione Calabria che con le sue straordinarie capacita può guidare il volano del cambiamento di passo della politica regionale».

«Al gruppo Salvini premier – dice – consiglio di esprimere una linea politica chiara di coerenza e alleanza a partire dalla presidenza del consiglio senza esserne mai della alleanza sua subalterna. A Iole Santelli, che per mano di Nino Spirli entrambi segni di moralità identitaria e che hanno caratterizzato il mio ritorno in politica, un forte e lungo abbraccio. Alla mia struttura da capogruppo e al gruppo da me guidato va ogni mio personale affetto e riconoscenza per avere fatto un miracolo riconosciuto oggi come modello di meridionalismo incantato. Siamo a Roma per la nostra Calabria».

«Preciso – chiude la parlamentare della Lega Simona Loizzo – che se fossi rimasta in carica fino al 31 dicembre avrei rendicontato il bilancio in attivo con restituzione dei soldi pubblici ai calabresi, di cui sicuramente il nuovo capogruppo si farà carico. Preciso e sottolineo che la mia contrarietà alla legge sulle sale da gioco è in perfetta linea con il governo Meloni, con le dichiarazioni programmatiche sul punto del sottosegretario Alfredo Mantovano. Su questo punto confermo dì rappresentare in pieno la linea della Lega, perché rappresento l’idea che ha il centrodestra sulla materia e che è stata espressa dalla Conferenza episcopale e dalle comunità dì recupero. E prima di domani bisogna fare chiarezza per rispetto degli elettori».

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