mercoledì,Maggio 15 2024

L’ultimo bacio di papà: la storia di Giulia e di quei ricordi chiusi in un baule per non farli sbiadire

Dodici anni fa due uomini vengono freddati in un negozio di motocicli a Crotone: sono il padre e lo zio di una bambina che oggi, ormai donna, racconta nella puntata di "Primi Piani" la fatica quotidiana di restare aggrappata agli ultimi attimi di un'adolescenza felice

L’ultimo bacio di papà: la storia di Giulia e di quei ricordi chiusi in un baule per non farli sbiadire

di Francesco Tricoli

Nella vita di Giulia c’è un ricordo, una sequenza visiva che divide la sua vita in due. Finisce per lei molto presto l’innocenza dell’età più bella, per far posto a tutta la crudeltà del mondo reale. Quella mattina di 12 anni fa, è nel suo letto della casa di Verona quando suo padre, prima di partire per la Calabria, si avvicina per darle un bacio e salutarla. Ma il distacco dal papà, al quale la piccola è profondamente legata da un affetto smisurato, anche per brevi periodi, mette quasi sempre Giulia di cattivo umore.

Quella stessa mattina, infatti, mentre si trova in auto con la mamma, non risponde nemmeno alla voce di papà Giuseppe che dal vivavoce cerca di farsi perdonare per quell’assenza. Passa qualche ora e nel parcheggio di un negozio per bambini, dove madre e figlia si sono fermate per comprare un ciuccio al fratellino, arriva ansando lo zio con una notizia che sconvolge la sua vita: c’è stato un incidente. La realtà però è molto più spietata. In un negozio di motocicli, in pieno centro a Crotone, vengono freddati il padre e lo zio, mentre un altro fratello di questi ultimi, viene colpito da un protettile alla spina dorsale che lo costringerà su una sedia a rotelle per tutta la vita.

L’inverno veronese si fa d’un tratto più tenebroso, la luce negli occhi della piccola Giulia è persa per sempre. Quando si guarda allo specchio fa fatica persino a riconoscersi. Le persone che la conoscono da una vita sono seriamente preoccupate per lei. In un baule la ragazza rinserra tutti i ricordi del padre: foto, portafogli, le conchiglie che inanellava per lei sulla spiaggia della sua infanzia. Tutto in quel forziere di memorie e lacrime. Difficile tornare in Calabria: questa angolo di Mediterraneo non è più quel paradiso fatto di spiagge bianche, conchiglie e vento nei capelli.

«Non so se sarebbe potuto accadere anche in Veneto – ammette – ma è comunque successo ed io non ce l’ho con questa terra né con qualcuno in particolare. Anche perché so che nessun risentimento potrebbe restituirmi ciò che mi è stato tolto».

Per il duplice omicidio di via Cappuccini sconta una pena a vent’anni Gianfranco Giordano, fratello del titolare della rivendita di motocicli nel quale i tre fratelli erano entrati per rivendicare un credito, prima di ripartire e rientrare a Verona. Oggi Giulia vive e lavora a Verona, la sua casa è piena in ogni angolo di foto del padre.

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