giovedì,Maggio 16 2024

Il dolore di mamma Elsa e la morte di suo figlio Francesco nel format LaC Primi Piani

Un figlio scomparso nel nulla dal 2018, un dolore che non passa, una storia piena di mistero

Il dolore di mamma Elsa e la morte di suo figlio Francesco nel format LaC Primi Piani

Senza pace: l’ultima puntata di Primi piani, il format condotto e curato da Francesco Tricoli in onda su LaC Tv racconta della tragedia piovuta addosso a mamma Elsa, la madre di Francesco Vangeli nell’ottobre del 2018. Francesco Vangeli appartiene per sempre al fiume Mesima? A mamma Elsa, che si racconta nell’ultima puntata di Primi Piani, il cuore non dà pace e non si arrende a questa dolorosa verità. Certo è che il giovane di Filandari, al centro di un amore conteso, sembra essere sparito letteralmente nel nulla. La sera del 9 ottobre del 2018 Francesco, 26 anni appena, esce di casa da Scaliti, piccola frazione del comune vibonese di Filandari, per andare nella vicina Mileto dove ad attenderlo c’è il suo destino. Da tempo ha iniziato relazione con una ragazza che però sembra essere legata sentimentalmente anche ad un altro ragazzo. È un giovane, Giuseppe, che tutti in paese conoscono come il nipote del boss di San Giovanni, Nazzareno Prostamo. Sarebbe stato lui, insieme al fratello Antonio, a tendere la trappola a Francesco. Attirato con una normale scusa, lo ferisce con un colpo di fucile e, caricato il corpo in macchina, lo getta ancora morente tra le acque del Marepotamo, affluente del fiume Mesina. Malgrado i massicci sforzi delle forze speciali subacquee di Carabinieri e Vigili del Fuoco, impegnati per diverso tempo nelle ricerche, il corpo di Francesco non verrà più ritrovato. Sarà forse proprio per questa assenza che le lacrime per la perdita del figlio non consentono a Elsa Tavella, di trovare, se non pace, nemmeno consolazione per un dolore così grande. «Non ho mai desiderato vendetta – confida la donna – ma giustizia sì, la devo a mio figlio per quello che gli hanno fatto». La donna, madre di altri due figli, è convinta che il corpo del figlio, però, non sia nel fiume:«Durante le indagini – racconta- hanno parlato di un pozzo in mezzo alle campagne. Ed in ogni caso il mare restituisce sempre i corpi, perché in questo caso non è succcesso?» Pochi giorni fa la Corte d’Appello di Catanzaro ha di fatto dimezzato la pena inflitta in primo grado a Giuseppe Prostamo: due aggravanti, futili motivi e premeditazione nel fatto di sangue, non sono state riconosciute ed hanno così ridotto la pena da 30 a 17 anni e 6 mesi.  

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