mercoledì,Maggio 29 2024

Non diffamò Marco Petrini, archiviate le accuse contro Marcello Manna

Il sindaco di Rende aveva definito a mezzo stampa il giudice come «intrinsecamente inattendibile» e «calunniatore seriale»

Non diffamò Marco Petrini, archiviate le accuse contro Marcello Manna

Il gip Letizia Benigno ha archiviato l’inchiesta a carico dell’avvocato Marcello Manna aperta a seguito della querela per diffamazione sporta contro di lui dal giudice Marco Petrini. Tutto ha origine da una lettera divulgata ai mezzi d’informazione nella quale il sindaco di Rende definiva il magistrato «intrinsecamente inattendibile» e «calunniatore seriale».

In precedenza Petrini, reo confesso di alcuni episodi di corruzione in atti giudiziari – sentenze da lui pilotate in cambio di denaro e altre regalie – aveva tirato in ballo Manna per un episodio analogo. Quella lettera, dunque, faceva parte della linea di autodifesa mediatica che il penalista aveva deciso di seguire in quel momento. Secondo il giudice, senza per questo risultare diffamatorio. Il riferimento all’inattendibilità, rileva infatti la Benigno, è mutuato da provvedimenti giudiziari che definiscono tale Petrini. E l’altro epiteto incriminato, invece, poggiava sulla richiesta d’arresto, poi non accolta dal gip competente, che a un certo punto la Procura di Salerno aveva confezionato a carico di Petrini proprio per il reato di calunnia.

Quelle frasi, insomma, non sono state valutate come «mero frutto della foga accusatoria di Manna» e per bilanciarle, secondo il giudice, sarebbe stata sufficiente «una rettifica» a mezzo stampa. Era stata la stessa Procura a chiedere l’archiviazione delle accuse, e, nel rigettare l’opposizione formulata dai difensori di Petrini, il gip del Tribunale di Cosenza adduce una motivazione in ossequio alla legge Cartabia, ovvero che gli elementi sul piatto non consentono di ipotizzare, in caso di processo, «una ragionevole previsione di condanna del Manna per il reato di diffamazione». Caso archiviato.     

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