giovedì,Maggio 16 2024

«I video non erano manipolati», le motivazioni della condanna a Manna e Petrini

Nelle motivazioni della sentenza a due anni e otto mesi sono state ritienute attendibili e genuine le dichiarazioni del magistrato. Esclusa l'aggravante mafiosa: «Patitucci non sapeva dell'accordo corruttivo»

«I video non erano manipolati», le motivazioni della condanna a Manna e Petrini

Le motivazioni della condanna per corruzione in atti giudiziari a 2 anni e 8 mesi per il sindaco di Rende, l’avvocato Marcello Manna, e per l’ex presidente di sezione, Marco Petrini, sono state pubblicate.  Nella sentenza emessa il 12 maggio scorso il gup, Carla De Filippo, ha ritienuto attendibili e genuine le dichiarazioni del magistrato. Esclusa l’aggravante mafiosa: «Patitucci non sapeva dell’accordo corruttivo».

Fatto sta che a tenere banco è il famoso video in cui Manna consegna una busta a Petrini. Sono state le immagini “rubate” nella Corte d’Appello di Catanzaro a determinare poi il giudizio della toga. «Certamente utilizzabili sono sia i video che gli audio delle intercettazioni nonostante la mancanza di alcune parti» scrive nelle motivazioni della sentenza emessa il gup, «essendosi concluso da parte di tutti i consulenti o coloro che li hanno esaminati che le mancanze sono dovute ad assenza di segnali e non da manipolazione degli stessi, tali da determinarne la mancanza di genuinità» conclude e aggiunge «la condotta oggetto di contestazione è senz’altro da ritenersi provata nel suo nucleo essenziale, in quanto oggetto delle dichiarazioni di Petrini riscontrate da fonti esterne».

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