sabato,Maggio 18 2024

Cosenza, compleanno senza bollicine. Ma «ti amo sempre anche se perdi sempre»

Per il club 109 anni di storia in un clima di netta contrapposizione al presidente Guarascio. E la protesta prosegue senza soluzione di continuità

Cosenza, compleanno senza bollicine. Ma «ti amo sempre anche se perdi sempre»

Un compleanno senza brindisi né effervescenza. Lontanissimo parente di quando, nel 2014, la voglia di soffiare tutti insieme sulle candeline era generalizzata. Ma il centenario capita una volta nella vita e non fa testo. Oggi il Cosenza Calcio compie 109 anni e la frattura tra il vertice del club e la tifoseria non è sanabile. In nessun modo. I commenti sui social bocciano qualsiasi iniziativa partorisca il club, specialmente alla luce di nuovi “avvertimenti di Daspo” denunciati in settimana da un tifoso dopo la gara contro il Sudtirol.

Non c’è voglia di fare festa, ma solo di venire a capo di una contrapposizione netta. La costante, fin dall’alba della nuova proprietà, fu la mancanza di programmazione. I risultati ottenuti sul campo sono stati estemporanei, figli di intuizioni dei direttori sportivi e dell’esplosione di singoli calciatori, ovviamente arrivati in prestito. Dalla promozione in Serie B ad oggi soltanto una volta il Cosenza ha navigato in acque tranquille: nella prima stagione cadetta con Piero Braglia in panchina. Poi congiunzioni astrali favorevoli, spareggi, retrocessioni sul campo annullate dalle disavventure altrui hanno fatto traboccare il vaso.

Non era mai successo nella pluricentenaria storia del calcio a Cosenza che per quattro partite casalinghe consecutive le frange calde del tifo disertassero gli spalti del San Vito-Gigi Marulla. La presa di posizione è talmente netta che si fatica a capire come sia possibile non prenderne atto. Perfino il sindaco Caruso, dopo un tentativo di far accomodare presidente e rappresentanti degli ultrà allo stesso tavolo, ha deciso di seguire da lontano l’evolversi della situazione.

Il calcio giocato è passato in secondo piano, l’aspetto ambientale tiene banco in città e nei settori ospiti dello Stivale. Perché quelli si riempiono e vanno sold-out in due giorni. Come a Como, dove tutti i biglietti disponibili sono stati polverizzati dai supporter dei Lupi. Si tifa e si contesta, il leitmotiv fino a fine stagione sarà questo. Perché una cosa in 109 anni di storia non è mai venuta meno: la passione e l’attaccamento. «Ti amo sempre… anche se perdi sempre» è il momento di cantarlo ancora più forte.

Articoli correlati