lunedì,Maggio 20 2024

La marijuana dei nigeriani viaggiava sui treni regionali calabresi

In diversi casi le forze dell'ordine, coordinate dalla Dda di Catanzaro, sono riuscite ad evitare che lo stupefacente arrivasse a destinazione

La marijuana dei nigeriani viaggiava sui treni regionali calabresi

I presunti narcotrafficanti nigeriani avevano scelto i treni regionali calabresi quale mezzo di trasporto della marijuana che, dopo averla comprata in provincia di Reggio Calabria, veniva spacciata nel territorio cosentino. Un modus operandi cristallizzato dalle indagini svolte dalla Dda di Catanzaro, grazie alla preziosa collaborazione investigativa dei carabinieri di Cosenza. I militari dell’Arma infatti in più circostanze sono riusciti ad evitare che la sostanza stupefacente arrivasse a destinazione, bloccando i nigeriani addirittura in una stazione ferroviaria.

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Tale vicenda viene illustrata dal gip in due capi d’imputazione. In un caso, il nigeriano di Rosarno, Michael Emeca Okere, insieme a Benedict Amadi, avrebbe concordato la cessione di 960 grammi di marijuana a Adamu Mohammed e Kingsley Obinna Nwigwe, i quali avrebbero acquistato la sostanza ai fini di spaccio. Un evento verificatosi il 29 gennaio 2020, poche settimane prima del Covid, allorquando Emmanuel Sunday, bloccato dai carabinieri di Cosenza Nord, avrebbe confessato i delitti per i quali si procede. A ciò si devono sempre aggiungere le dichiarazioni di Ibrehim Yakubu, di cui abbiamo riferito in due servizi (in ultimo della sua evasione).

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L’operazione di trasporto della marijuana era stata organizzata grazie al percorso del treno regionale 3697. Stazione di partenza Reggio Calabria, stazione di arrivo Cosenza. Un viaggio che avrebbe permesso quindi agli indagati di far giungere a destinazione la droga. I carabinieri però hanno rotto le uova nel paniere, fermando tre persone all’interno della stazione ferroviaria di Castiglione Cosentino. In quel frangente, beccando proprio Sunday, i militari dell’Arma erano riusciti a scovare il grosso quantitativo di marijuana, pari a 960 grammi.

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Le investigazioni infine avrebbero accertato che Obinna, il presunto capo dell’associazione a delinquere dedita al narcotraffico, avrebbe informato i nigeriani “rosarnesi“. Una cessione dunque non andata a buon fine.

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