lunedì,Maggio 20 2024

Messina Denaro ai pm di Palermo: «Dottore De Lucia, non mi pentirò mai…»

L'ex latitante di Cosa Nostra risponde così ai magistrati antimafia a cui spiega di sapere chi fosse Bernardo Provenzano: «Ma non potevo fare come lui, con ricotta e cicoria»

Messina Denaro ai pm di Palermo: «Dottore De Lucia, non mi pentirò mai…»

di Consolato Minniti

«Dottore De Lucia, io non mi farò mai pentito». Se c’è una certezza che spicca dall’interrogatorio cui Matteo Messina Denaro è stato sottoposto lo scorso 13 febbraio è che la scelta di collaborare con la giustizia non è fra quelle che il boss intende prendere in minima considerazione. È quanto emerge dalle risposte fornite ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo nei verbali depositati agli atti dei processi: «Io non le faccio queste cose».

Anche su eventuale documentazione o altre cose ancora nascoste, l’idea è netta: «Qualora ce le avessi, non le darei mai, non ha senso per il mio tipo di mentalità». Non che vi sia mai stata questa concreta possibilità, ma le laconiche espressioni proferite dal boss spengono ogni possibile speranza, anche con riferimento ai fatti stragisti calabresi su cui, certamente, Messina Denaro – le cui condizioni di salute si sono di recente aggravate – avrebbe potuto fornire un importantissimo contributo. Una tale chiarezza, forse, rappresenta anche un preciso messaggio a tutti coloro che temevano una simile circostanza: Messina Denaro rassicura e lo fa con toni perentori. Così come, con altrettanta sicumera, dice ai magistrati, lanciando l’ennesimo messaggio: «Provenzano? Non potevo fare come lui, con ricotta e cicoria».

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