giovedì,Maggio 16 2024

Abrogazione dell’abuso dell’ufficio, Succurro (Anci Calabria): «Noi sindaci abbiamo bisogno di tranquillità e fiducia»

La politica di San Giovanni in Fiore: «Ha ingolfato Procure e tribunali, con una percentuale elevatissima di casi di archiviazione»

Abrogazione dell’abuso dell’ufficio, Succurro (Anci Calabria): «Noi sindaci abbiamo bisogno di tranquillità e fiducia»

Rosaria Succurro rappresenta i sindaci calabresi, essendo la presidente dell’Anci Calabria. E la battaglia per l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (323 del codice penale) è partita proprio dall’assemblea nazionale dei primi cittadini. Oggi il Parlamento si appresta ad abolirlo. Ed ecco il suo pensiero: «Sono favorevole a ridefinire, delimitandolo, il reato di abuso di ufficio, che, stando ai dati reperibili, finora ha ingolfato Procure e tribunali, con una percentuale elevatissima di casi di archiviazione e, in più circostanze, con la parallela delegittimazione della politica da parte dell’opinione pubblica».

«Come presidente dell’Anci Calabria e come sindaco, comprendo benissimo la posizione dell’Anci, condivisa dalla quasi totalità dei sindaci italiani, contrari all’attuale definizione di questo reato. I primi cittadini, infatti, spesso si trovano a dover rispondere di presunto abuso d’ufficio, pur senza aver commesso atti moralmente e penalmente punibili» aggiunge Rosaria Succurro alla nostra testata.

«Ricalibrare l’abuso d’ufficio sarebbe peraltro un segnale di civiltà, confermativo dell’importanza del ruolo, del lavoro e dell’impegno quotidiano di noi sindaci, che va avanti malgrado la carenza di risorse nei Comuni. Oltretutto, significherebbe l’affermazione di una diversa cultura dei diritti, di una differente coscienza pubblica, finora condizionata da un giustizialismo estremo, irrazionale e spesso strumentale» spiega la presidente dell’Anci Calabria.

«Negli ultimi trent’anni e passa, la cultura politica e la mentalità del nostro Paese sono state segnate dall’idea che la giustizia penale debba occupare sempre più spazio nella vita delle persone, controllandola, disciplinandola e indirizzandola. È vero il contrario, cioè che è più matura e sana una società meno dipendente dal Codice penale. Noi sindaci abbiamo bisogno di tranquillità e fiducia, perché siamo il punto di riferimento dei territori e siamo l’espressione più diretta della volontà degli elettori. Riguardo alla riforma sull’abuso d’ufficio, mi auguro che anche in Parlamento il dibattito tenga conto della realtà e superi impostazioni ideologiche che non giovano ad alcuno» conclude Rosaria Succurro.

Articoli correlati