lunedì,Maggio 20 2024

Palazzetto dello Sport di Rende: il Consiglio di Stato ordina al Tar di rivedere la questione

I giudici amministrativi hanno accolto l’appello cautelare proposto da Cristian Dodaro, già gestore del palazzetto

Palazzetto dello Sport di Rende: il Consiglio di Stato ordina al Tar di rivedere la questione

Sembra non avere fine la vicenda relativa al Palazzetto dello Sport di Rende. Circa due mesi fa, a ridosso delle festività natalizie, la commissione straordinaria del Comune di Rende ha ritenuto opportuno procedere alla rescissione del contratto stipulato con l’ASD Palasport Europa, nella persona del legale rappresentante Cristian Dodaro, utilizzando i poteri previsti nel caso di infiltrazioni mafiose negli enti locali. Pertanto, Cristian Dodaro, che si è sempre professato estraneo a vicende che interessano le criminalità organizzata, aveva proposto ricorso al TAR Calabria-Catanzaro contro l’operato della commissione straordinaria.

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Tuttavia, i giudici amministrativi calabresi, nei primi giorni di gennaio scorso, avevano rigettato le doglianze del precedente gestore del palazzetto, ritenendo sussistenti i presupposti normativi che consentivano alla commissione straordinaria del Comune di Rende di procedere all’annullamento della procedura di gara ed alla rescissione del relativo contratto. Dodaro non si è perso d’animo e, ritenendo ingiusta la decisione del tribunale amministrativo, ha proposto appello cautelare al Consiglio di Stato.

Il supremo consesso della giustizia amministrativa, con ordinanza n.561/2024, ha quindi dato ragione a Dodaro, accogliendo l’appello proposto da quest’ultimo, ordinando al TAR la sollecita fissazione dell’udienza di merito, al fine di vagliare attentamente tutte le censure proposte dall’ex gestore del palazzetto dello Sport. I giudici catanzaresi dovranno quindi verificare se la commissione straordinaria del Comune di Rende, insediatasi a seguito dello scioglimento, ha esercitato correttamente i poteri previsti in materia di infiltrazioni mafiose.