venerdì,Maggio 17 2024

L’INTERVISTA | Capalbo: «Porto in Regione i timori della gente per l’ospedale di Acri»

Il sindaco denuncia i rischi derivanti dall'assenza di chirurghi: «Senza sostituti, Pronto Soccorso inefficiente. Il nostro nosocomio perde 6 posti letto, Occhiuto ci ascolti»

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«L’ospedale “Beato Angelo” viene penalizzato pericolosamente, mercoledì mattina guiderò in Regione una delegazione di cittadini sperando che il governatore ci incontri e ascolti le nostre preoccupazioni». Pino Capalbo, sindaco di Acri, è stato l’ospite odierno degli studi di Cosenza Channel. Ha evidenziato le conseguenze negative del Decreto regionale di riordino della rete ospedaliera per il nosocomio silano ed ha annunciato il secondo atto del corteo che lo scorso giovedì 4 aprile ha sfilato per le strade cittadine.

Tra le altre cose, l’inquilino principale del Municipio ha denunciato la presenza di un solo anestesista e di un radiologo che è in loco soltanto di lunedì. «I decreti che si sono susseguiti negli ultimi anni non cambiano la nostra situazione – ha evidenziato ancora Capalbo – anzi passiamo da 32 posti letto a 26. Quattro posti vengono meno in Chirurgia, altri due in Medicina. Ma i problemi sono anche di altra natura, come quello dei tre chirurghi andati in pensione: ora ne resta solo uno».

Questo per l’amministrazione comunale significa una sola cosa: la Chirurgia non potrà più operare e gli interventi multidisciplinari che erano previsti saranno soltanto in “day surgery”. Ad allarmare di più i cittadini di Acri e l’intero comprensorio, tuttavia, è il Pronto Soccorso.

«Qualora non dovessero esserci più chirurghi nel nosocomio, non si potranno fare consulenze chirurgiche in PS. Un cittadino, anche per un’appendicite – ha spiegato Capalbo – dovrà essere quindi trasferito all’ospedale di Rossano Corigliano o di Cosenza. Entrambi, anche a causa della conformazione del territorio, distano 50 minuti: qualcosa di intollerabile, oltre che pericoloso». In apertura di articolo l’intervista video completa.