mercoledì,Maggio 15 2024

Acri, tutti in piazza per dire no alla riorganizzazione della rete ospedaliera

La mobilitazione pubblica è stata indetta dal primo cittadino di Acri Pino Capalbo, insieme all'intera amministrazione comunale. Le posizioni del Pd con Bevacqua e Iacucci e di Forza Italia

Acri, tutti in piazza per dire no alla riorganizzazione della rete ospedaliera

In piazza per protestare contro il recente decreto regionale che riorganizza la rete ospedaliera calabrese che penalizzerebbe ulteriormente l’ospedale Beato Angelo di Acri. La mobilitazione pubblica è stata indetta dal primo cittadino di Acri Pino Capalbo, insieme all’intera amministrazione comunale.

Dalle 9 di questa mattina si sono ritrovati nella centralissima piazza Sprovieri cittadini, studenti, commercianti, rappresentanti politici, delle sigle sindacali e di alcune associazioni del territorio. Per l’occasione alcune attività commerciali di Acri hanno accolto l’invito del sindaco Capalbo e sono rimaste chiuse in segno di protesta. «Tutti insieme dobbiamo difendere la nostra salute e la sanità pubblica», è lo slogan che accomuna i partecipanti al sit-in.

Questo nuovo decreto, secondo il sindaco di Acri, rappresenta «un’ulteriore umiliazione per l’intera comunità locale e per il territorio». Nonostante i tentativi di dialogo con i vertici regionali, che «finora non hanno prodotto risultati soddisfacenti», Capalbo ha deciso dunque di portare avanti una protesta diretta in piazza.

Il primo cittadino di Acri trova ingiustificabile il fatto che, nonostante l’ospedale Beato Angelo sia stato riconosciuto dall’Agenas «tra i migliori per la qualità dei servizi sanitari di medicina e l’Asp registra le più alte performance tra gli ospedali di zona disagiata, la giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto, costringe l’amministrazione comunale a fare ricorso al Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e, certamente, a ricorrere contro l’approvazione definitiva del provvedimento fissato per il 15 aprile».

Secondo il nuovo decreto, infatti, ad Acri si prevede «il taglio dei posti letto, da 32 a 26, non si garantiscono i tre posti Obi, non si apre l’ambulatorio di Oncologia, non arriva l’anestesista ed il radiologo e non si garantiscono i servizi di medicina territoriale». Capalbo ha espresso dunque  critiche nei confronti del centrodestra regionale e locale, manifestando la sua determinazione nell’impugnare gli atti regionali che sono ritenuti «dannosi per il territorio». 

Assente Forza Italia: «No alle strumentalizzazioni politiche»

Alla manifestazione non hanno preso parte gli esponenti locali di Forza Italia, che nelle scorse ore hanno diffuso una nota nella quale spiegano i motivi dell’assenza: «Crediamo che il compito della Politica sia quello di cercare soluzioni e di fare proposte, attraverso un dialogo con gli Enti che deve essere sempre costruttivo, mai polemico e disfattista – si legge – crediamo poi, che su temi così importanti non debba esserci strumentalizzazione politica, perché chi ha la sfortuna di frequentare un ospedale non ha bisogno certamente di proteste, ma di risposte».

«Chi oggi indice questa manifestazione è lo stesso sindaco che insieme a qualche consigliere comunale paragonava l’ospedale di Acri al Gemelli di Roma solo qualche anno fa, mentre sempre lo stesso sindaco alla presenza degli “amici” On. Pacenza e dott. Mauro avallava in un consiglio comunale straordinario l’atto aziendale DCA n.117/2017, che di fatto ha continuato l’opera di smantellamento dell’Ospedale di Acri avviata solo qualche anno prima».

«La domanda è semplice – si legge ancora nella nota di Forza Italia -: perché il sindaco, lo stesso di oggi, non ebbe nessuna intenzione di fare manifestazioni quando guarda caso il presidente della Regione era di centrosinistra? Provano a vendere la manifestazione come apolitica ed apartitica, ma poi troviamo al mercato di Acri esponenti di questa maggioranza (Ass. Mario Bonacci), a distribuire volantini firmati “Articolo 1”: in una specie di autoproclamazione a candidato sindaco delle prossime elezioni, con buona pace di tutti gli altri aspiranti. Una manifestazione indetta solo e soltanto per scagliare la gente “contro”, senza nessuna proposta reale da portare sul tavolo. Ad oggi l’interesse del sindaco non è trovare soluzioni per l’ospedale ma cavalcare una protesta creata ad hoc solo per proiettarsi verso il suo vero grande obiettivo, ovvero le elezioni regionali».

Gli esponenti locali di Forza Italia fanno poi notare come durante l’ultimo consiglio comunale, hanno «proposto di coinvolgere le istituzioni nella persona del Presidente Occhiuto in un consiglio comunale ad hoc, proposta rifiutata in modo compatto dalla maggioranza: nessun dialogo da cercare con gli enti sovracomunali»

Gli Azzurri di Acri si scagliano poi contro l’invito di scendere oggi in piazza a manifestare che il sindaco Capalbo ha rivolto nei giorni scorsi agli studenti: «È inaccettabile poi l’atteggiamento reiterato da parte del sindaco, che ancora una volta aizza la popolazione studentesca alla protesta; riaffermiamo, nessuno dovrebbe istigare gli alunni a scioperare, ma consigliare loro solo di studiare, come fa ogni buon genitore con i propri figli, poiché solo lo studio rende liberi, consapevoli, e critici evitando di creare “Yes Man”, ovvero uomini e donne che vanno sempre d’accordo con il potere e senza spirito di contraddizione».

Nella nota Forza Italia aggiunge che «i tre consiglieri comunali Intrieri, Turano e Zanfini hanno incontrato nella Cittadella Regionale il presidente Occhiuto e l’assessore regionale Gallo, portando sul tavolo della discussione delle proposte. In quest’ottica, il presidente Occhiuto – si legge –  alla presenza del nuovo Commissario di Azienda Zero Gandolfo Miserentino e del secondo sub Commissario Ernesto Esposito ha ribadito gli impegni già presi nel precedente incontro: avviare i lavori del nuovo Pronto Soccorso, dotare lo stesso di almeno 2 postazioni Obi  (Osservazione Breve Intensiva), ed avviare i lavori per l’installazione del Mammografo».

«Inoltre – si legge in conclusione -, sono stati acquistati per il Beato Angelo tre ecografi di ultima generazione, i sistemi per holter pressori e cardiaci e un elettrocardiografo; è prevista, poi, la specialità di Oncologia con presa in carico dei pazienti, sono state Incrementate le specialistiche ambulatoriali e le prestazioni del laboratorio analisi per interni ed esterni, e da qualche giorno è arrivato un secondo medico cubano. Infine, ricordiamo a chi volutamente lo dimentica che il presidente Occhiuto ha portato la facoltà di medicina a Cosenza e che l’Ospedale di Acri sarà sede di formazione universitaria per infermieri».

Iacucci e Bevacqua: «Occhiuto parli chiaro»

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua e il vicepresidente dell’Assemblea Franco Iacucci hanno partecipato insieme ai sindaci e ai cittadini interessati. A margine del confronto hanno fatto il punto della situazione anche alla luce dell’informativa resa dal presidente Occhiuto dopo la richiesta dei dem arrivata in seguito alle sconcertanti dichiarazioni con le quali ha di fatto sconfessato l’operato del suo Ufficio.

“L’informativa resa in Consiglio – hanno ribadito Bevacqua e Iacucci – oltre a essere contradditoria è da ritenersi del tutto insufficiente, elaborata in burocratese e priva della necessaria programmazione. Occhiuto avrebbe dovuto dire che ci troviamo davanti ad un piano che poco cambia rispetto a quello del commissario Scura del 2016; avrebbe dovuto dire con umiltà che si tratta di un piano non concertato e sprovvisto di un confronto con i territori e con i Sindaci interessati. La manifestazione di oggi conferma e rafforza le nostre preoccupazioni, oltre alle ragioni per le quale più volte abbiamo affermato che questo piano depotenziava gli ospedali di montagna e delle zone disagiate come nel caso di Acri. Ci aspettiamo ora dal governatore Occhiuto una scelta di campo chiara sulla sua volontà di salvaguardare il sistema sanitario pubblico e universalistico e quindi di sostenere la nostra proposta di legge che prevede di attestare la spesa sanitaria nazionale al 7,5 % del Pil. È il tempo delle decisioni nette e dei fatti concreti, non delle parole eclatanti ma fumose, buone per le reti social ma non certo per la rete ospedaliera e per la tutela del diritto alla salute dei calabresi”.

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