mercoledì,Maggio 15 2024

La ‘ndrangheta di Vibo Valentia risponde alle “regole” di Polsi

I magistrati, nelle motivazioni della pronuncia che ha confermato le condanne per associazione mafiosa disposte in primo grado nel processo abbreviato di Rinascita Scott, si soffermano sulla testimonianza del collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena

La ‘ndrangheta di Vibo Valentia risponde alle “regole” di Polsi

Unitarietà della ‘ndrangheta e riconducibilità al crimine di Polsi. È questo uno dei primo temi che hanno affrontato i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro – Caterina Capitò presidente, Antonio Giglio e Carlo Fontanazza a latere – che hanno emesso sentenza sul processo di secondo grado Rinascita Scott, proveniente dal rito abbreviato. 

I magistrati, nelle motivazioni della pronuncia che ha confermato le condanne per associazione mafiosa disposte in primo grado, si soffermano sulla testimonianza del collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena il quale nell’interrogatorio del 5 novembre 2019 ha specificato che sebbene a Vibo Valentia non esistesse un “locale” di ‘ndrangheta riconosciuto, sia Domenico Camillò che Raffaele Franzè erano riconosciuti a Polsi quali ‘ndranghetisti di alto rango, per poi precisare che anche il “buon ordine” è un “istituto” della ‘ndrangheta riconosciuto dal Crimine di Polsi(Continua a leggere l’approfondimento su Lacnews24.it)

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