mercoledì,Maggio 22 2024

Guai in vista per gli stabilimenti balneari, le proroghe sono tutte illegittime

I Comuni che hanno prorogato le concessioni già assegnate devono fare marcia indietro ed emanare i relativi bandi per le nuove assegnazioni

Guai in vista per gli stabilimenti balneari, le proroghe sono tutte illegittime

Butta male per il Governo (e per alcuni Comuni) in materia di concessioni balneari. Il Consiglio di Stato, infatti, conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, e si richiama «ai principi della Corte di Giustizia Ue» per dare «immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale».

In altre parole, i Comuni che hanno prorogato le concessioni già assegnate devono fare marcia indietro ed emanare i relativi bandi per le nuove assegnazioni.

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La sentenza N. 03940/2024, pubblicata oggi e decisa dalla VII sezione il 12 marzo, riguarda un ricorso del 2023 di un proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo. I giudici si richiamano ai «principi della Corte di Giustizia Ue, 20 aprile 2023, e a tutta la giurisprudenza europea precedente di dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale». Ma non basta. Smentendo nei fatti la linea del Governo, i giudici amministrativi di secondo grado affermano che la «risorsa spiaggia è scarsa».

Di conseguenza sottolineano l’obbligo per i Comuni di disapplicare le deroghe confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno.

Inoltre nella sentenza è contestato il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, tesi invece sostenuta da Palazzo Chigi nella mappatura fatta dal Governo e inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della direttiva Bolkenstein.

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