domenica,Maggio 19 2024

De Marco, Fabbricatore e Iannuzzi svelano: «A Lappano accordo tra Pd e MLD»

Il gruppo "Cambiamo Lappano" alza il sipario su una serie di accordi in essere che a loro avviso mortificano il centrodestra

De Marco, Fabbricatore e Iannuzzi svelano: «A Lappano accordo tra Pd e MLD»

Teresa De Marco, Elvira Fabbricatore e Giuseppe Iannuzzi,  consiglieri del gruppo consiliare “Cambiamo Lappano” ed eletti nelle fila della maggioranza alle ultime amministrative, hanno alzato il sipario su un accordo in vista dell’imminente tornata, evidenziando come a loro avviso sia una sconfitta in partenza per il sindaco uscente. Dalla stretta di mano resterebbe fuori il centrodestra.

«A Lappano – scrivono in una nota – è in atto un accordo, iniziato da ottobre (almeno), fra due gruppi politici locali: il PD con il segretario Maurizio Biasi, ed il MLD, con il presidente Pierino La Cava, in nome di una “pacificazione sociale”, di cui nessuno, ancora, ha capito come verrà messa in pratica, considerato che nasce dal tentativo, finora riuscito, di estromettere una grossa fetta di elettorato, con l’esclusione della consigliera di maggioranza capogruppo e coordinatrice di Fratelli d’Italia e altri 3 consiglieri di maggioranza. Quattro consiglieri che, alle ultime elezioni, hanno determinato la vittoria. Volutamente e forzatamente esclusi da ogni passaggio finora concluso». 

«Questo accordo – si legge ancora – è stato rinfrancato con la nomina, a gennaio, di un componente del gruppo PD di minoranza nell’organo esecutivo ai danni di uno dei candidati dell’ultima campagna elettorale, eletto nelle fila della maggioranza, giustificando il tutto come una “prova tecnica” di quel che sarà. Peccato che a distanza di 4 mesi non si vedono cambiamenti, a parte la mancata approvazione nei termini del rendiconto in consiglio, dopo il non voto in giunta “dell’assessore di minoranza” allo schema di rendiconto. Così come non si è vista l’assemblea promessa che doveva chiarire, alla popolazione, queste scelte tanto improvvise quanto incomprese».

De Marco, Fabbricatore e Iannuzzi vanno quindi nel dettaglio. «Mancano  pochissimi giorni alla presentazione della liste ed il paese è un deserto come mai verificatosi in passato – dicono -. Forse le persone si chiedono che senso ha votare se poi i propri rappresentanti vengono esclusi sistematicamente, così come già successo in passato, in nome di partiti che farebbero meglio a vigilare sui propri referenti. O forse sono basiti su come comportarsi, visto che la minoranza all’ultimo consiglio ha affermato, chiaramente, di non condividere nessuna delle linee programmatiche di questa amministrazione, considerandola disastrosa e assicurando che il loro giudizio non sia cambiato nonostante la presenza in giunta.  Asserito questo, firmano subito dopo un accordo dove sì, al PD spetta il presidente del consiglio, l’intera giunta e la maggioranza in consiglio, ma dove il candidato a sindaco è lo stesso che ha guidato quella che loro hanno definito “l’amministrazione peggiore degli ultimi vent’anni”».

Secondo loro, insomma, si tratta di una sconfitta annunciata. «Alle parole, comunque, hanno sempre accompagnato i fatti, votando costantemente contro ad ogni bilancio e alla quasi totalità dei punti, accusando, però, chi ha votato sempre a favore, di voler fare commissariare il comune. Un controsenso. Una falsità.  È una sconfitta per il candidato a sindaco, che non avrà una maggioranza né in consiglio, né in giunta. È una sconfitta per il centrodestra, che vedrà fuori, oltre ai quattro consiglieri di cui sopra, anche l’attuale vicesindaco, rappresentante di FI, non tenuto in nessuna considerazione al tavolo delle trattative.  È una sconfitta per chi non ha votato centrodestra, che ha subito scelte discutibili da parte di un PD senza alcuna idea, con referenti che hanno assecondato scelte dubbie e disastrose. Ognuno a criticare quanto fatto, ma nessuno con una proposta differente. È una sconfitta per il paese che è vittima di scelte prese con prepotenza e arroganza».

 «È una sconfitta per l’intera comunità, tenuta in scacco da poche persone, avide di rivalse personali. È una sconfitta per la democrazia – concludono De Marco, Fabbricatore e Iannuzzi -. Ed è proprio per quest’ultimo aspetto che ci impegneremo maggiormente, con la promessa di fare tutto ciò che ci è possibile per evitare i piani di questa vecchia politica che non ci appartiene. Che a nessuno dovrebbe appartenere. Se c’è davvero volontà di unire il paese, allora bisognerebbe coinvolgere tutte le persone che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito o possono farlo». 

 

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