Lo “zio” Patitucci e le fibrillazioni del clan dopo l’ergastolo per il duplice omicidio Lenti-Gigliotti
Sebbene si tratti del periodo investigativo di Reset, la Dda di Catanzaro ha ulteriormente sottolineato il ruolo di boss del noto pregiudicato che nel 2021 fu condannato al "fine pena mai"
Le carte dell’inchiesta Recovery ci fanno ricordare cosa hanno passato gli italiani e non nel periodo della pandemia da Covid-19. Il dettaglio richiamato ai fini investigativo è la positività di Patitucci nel 2021. Parliamo dei primi mesi del secondo anno in cui erano in vigore le restrizioni anti-coronavirus. Al punto che il boss non poteva uscire di casa. Questa è soltanto la premessa che ci porta a raccontare un altro dato importante per la Dda di Catanzaro. Si tratta della «persistente finalità agevolativa all’associazione confederata di ‘ndrangheta riconducibile a Francesco Patitucci».
Regia diretta e indiretta del boss
I magistrati antimafia evidenziano alcuni elementi fondamentali a sostegno della tesi accusatoria. La «persistente operatività», secondo i pm Corrado Cubellotti e Vito Valerio, «scaturisce, oltre che dai vari indizi ed argomenti fin qui spesi, anche proprio dallo scambio di alcuni specifici messaggi tra i sodali (in particolare Antonio Illuminato, Marco Lucanto, Carlo Bruno e Pietro Calabria), nei quali emerge il richiamo diretto ed indiretto alla regia di Francesco Patitucci».
Le situazioni a cui fanno riferimento gli investigatori riguardano il 25 e 26 marzo del 2021, quando Lucanto avrebbe chiesto a Illuminato «se qualche attività delle sue parti – inteso il comprensorio del comune di Casali del Manco -, a seguito dei numerosi atti intimidatori portati a compimento, avesse provveduto a dare riscontro alla richiesta estorsiva, specificando che in caso contrario, avrebbe provveduto con un nuovo “pensiero”, cioè con ulteriori atti intimidatori ai danni delle imprese che si fossero manifestate restie a tale richiesta».
L’arresto di Francesco Patitucci
Per le forze dell’ordine, il richiamo allo “zio“, come si evince dalle intercettazioni, è riferito a Francesco Patitucci. Il clan tuttavia si preoccupa del futuro e della tenuta criminale della stessa, quando il 15 aprile 2021, la Corte d’Assise di Cosenza condanna alla pena dell’ergastolo Francesco Patitucci, in qualità di partecipe del duplice omicidio di Francesco Lenti e Marcello Gigliotti, uccisi il 2 febbraio 1986.
Gli investigatori intercettano uno scambio di messaggi tra Antonio Illuminato e Carlo Bruno, nel corso dei quali «traspariva la loro preoccupazione per le sorti del loro “capo””. Lo zio” Francesco Patitucci verrà tratto in arresto il 19 aprile 2021. Un anno e mezzo dopo arriverà la tempesta di Reset.