martedì,Aprile 16 2024

Fiore: “Io e la società? Siamo di due mondi diversi”

Il responsabile dell’area tecnica non le manda a dire: “Se non mi hanno invitato alla cena vuol dire che non ero ben accetto”. E sul campionato precisa: “Purtroppo non dipendiamo più solo da noi. Anche se le vinciamo tutte può non bastare”. Il direttore gentiluomo ha un nome e un cognome: Stefano Fiore. I tifosi

Fiore: “Io e la società? Siamo di due mondi diversi”

Il responsabile dell’area tecnica non le manda a dire: “Se non mi hanno invitato alla cena vuol dire che non ero ben accetto”. E sul campionato precisa: “Purtroppo non dipendiamo più solo da noi. Anche se le vinciamo tutte può non bastare”.

Il direttore gentiluomo ha un nome e un cognome: Stefano Fiore. I tifosi lo hanno voluto omaggiare con uno striscione (“Giù le mani da Fiore”) che è un chiaro messaggio alla società rossoblù nel non minare quella che, per la città, è diventata l’unica certezza del calcio cosentino. Il responsabile dell’area tecnica a fine gara commenta la vittoria senza fare voli pindarici. “Vittoria netta al di là del risultato. Questo a testimonianza del fatto che da dicembre, quando siamo intervenuti sul mercato, questa squadra ha preso coscienza dei propri mezzi”. Una vittoria che non cambia la classifica con la capolista che dista sempre sei lunghezze. Fiore sottolinea. “Purtroppo non dipendiamo più solo da noi. Anche se le vinciamo tutte può non bastare. Certo, è giusto che aspettiamo la fine e proviamo a giocarci le nostre possibilità fino all’ultimo”. Poi l’analisi sul campionato. “Per quanto riguarda il torneo noi paghiamo qualche passo falso commesso in passato mentre l’Hinterreggio è stata più continua”. Il pensiero, poi, va a tifosi e allo striscione a lui dedicato: “Sono testimonianze importanti e che mi rendono orgoglioso. E’ paradossale, però, che altri non rendano merito a quello che sto facendo. Non voglio incensarmi ma quantomeno pretendo quel rispetto che ognuno di noi meriterebbe”. A chi gli fa notare che la società si è riunita nei giorni scorsi, senza di lui, per decidere del futuro del calcio cosentino Fiore risponde. “La cena? Qualsiasi persona dotata di buon senso credo possa giudicare quanto è avvenuto. Se non sono stato invitato vuol dire che non ero ben accetto. Di certo non mi stupisce visto che, questa società, non è mai riuscita a riunire la squadra per offrirgli una pizza e stare insieme per far gruppo. Ragion per cui non mi stupisce più di tanto che si riuniscano senza invitare il sottoscritto o altre persone. Posso dire, però, che qualora mi avessero chiamato avrei pagato io la mia parte come ho fatto in altri tempi. Io e la società? Siamo di due mondi diversi e su due livelli diversi. E questa differenza rimarrà tale…”. Poi un tributo ai ragazzi di Luca Altomare che con la vittoria di ieri hanno conquistato l’accesso ai Play-Off. “La Juniores? Grande soddisfazione e complimenti a Francesco Candelieri e Luca Altomare oltre che a Titti Branda e ai ragazzi. A loro va fatto un plauso per la serietà e l’abnegazione mostrata. Quando si lavora in un determinato modo non si può che fare bene. Almeno con la Juniores abbiamo riportato un minimo di dignità alla città”. (Piero Bria)