Cosenza, bilancio comunale: l’affondo di Bianca Rende
– di Bianca Rende* Come diceva l’avv. Agnelli “i miracoli si fanno a Lourdes”. Per i bilanci del Comune di Cosenza, ciò significa che la situazione debitoria continua a peggiorare e non si vedono in giro taumaturghi capaci d’invertire la rotta. Altro che colpe passate, non ci vuole molto a capire che l’attuale andazzo di
– di Bianca Rende*
Come diceva l’avv. Agnelli “i miracoli si fanno a Lourdes”. Per i bilanci del Comune di Cosenza, ciò significa che la situazione debitoria continua a peggiorare e non si vedono in giro taumaturghi capaci d’invertire la rotta. Altro che colpe passate, non ci vuole molto a capire che l’attuale andazzo di malgoverno cresce senza i contropoteri ed i freni previsti da Anac, Consip, ecc. mentre la politica dominante in Comune disattende gli obblighi di legge e gli “inviti” dei Revisori e della Corte dei conti.
Basta leggere le 45 pagine del parere emesso dal Collegio dei revisori che, pur approvando formalmente il Consuntivo 2017, pongono condizioni e intese che stigmatizzano il comportamento della Giunta e della maggioranza consiliare, col rischio di responsabilità anche personali.
Così oggi si “sgoverna” una città che già è sottoposta al rientro da un debito trentennale a condizioni che, se non formalmente, equivalgono a un vero e proprio dissesto. Va dato atto al Collegio di revisori di avere dimostrato e utilizzato l’indipendenza loro consentita, finalmente, dalla nuova legge che li sorteggia e li estranea dal giogo delle nomine lottizzate e cooptate.
Dopo avere premesso che si evince un netto peggioramento della liquidità per la difficoltà d’incassare i propri crediti” e da ciò deriva “la mancata restituzione delle anticipazioni di cassa al Tesoriere”, la Relazione evidenzia che su un milione e settecento mila euro di accertamenti di violazione del Codice della strada solo la metà sono stati riscossi.
Entrando nel dettaglio dei costi dei servizi, colpisce la cifra di oltre seicentomila euro per teatri, spettacoli e mostre, con una copertura pagante di poco più del 10%, mentre per gli asili nido la copertura richiesta agli utenti sale al 28% e per le mense scolastiche al 40%.
Un’altra cifra iperbolica, seppure nei parametri consentiti, riguarda la spesa per consulenze e collaborazioni: ci si lamenta sempre per la mancanza di risorse economiche per fare fronte ai bisogni immediati dei cittadini svantaggiati, ma le stesse sembrano non mancare mai quando si tratta di far accedere alla pletora di consulenti e collaboratori qualche sostenitore.
Di contro, emergono ancora debiti fuori bilancio per 421 mila euro con «l’obbligo del tempestivo riconoscimento… pena l’eventuale applicazione delle sanzioni previste per chi elude il pareggio di bilancio».
Quanto alla partecipata Amaco, il cui piano industriale viene posto all’o.d.g. con noncuranza dei dati, «non risulta pervenuta nessuna nota asseverata» per legge né uno stato patrimoniale per cui «tenuto conto dell’andamento negativo degli ultimi anni… eventuali perdite d’esercizio potrebbero avere un impatto significativo in termini sia economici che patrimoniali sul bilancio» del Comune.
Chiederemo in Consiglio, al “neo” Assessore al Bilancio di fornirci gli opportuni chiarimenti in merito alle osservazioni dei revisori e di sostituire le percentuali con le cifre effettivamente spese.
*Gruppo PD componente commissione bilancio