mercoledì,Maggio 8 2024

Misura aggravata a Minieri, la Cassazione dà ragione all’imputato

Nuovo esame dinanzi al Tdl di Catanzaro per l’imputato Andrea Minieri, condannato in primo grado nel processo “Apocalisse”. La sesta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale collegiale di Cosenza, che aveva aggravato la misura cautelare con la custodia in carcere nei confronti di Andrea Minieri, imputato nel processo contro il

Misura aggravata a Minieri, la Cassazione dà ragione all’imputato

Nuovo esame dinanzi al Tdl di Catanzaro per l’imputato Andrea Minieri, condannato in primo grado nel processo “Apocalisse”.

La sesta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale collegiale di Cosenza, che aveva aggravato la misura cautelare con la custodia in carcere nei confronti di Andrea Minieri, imputato nel processo contro il narcotraffico organizzato da Marco Perna. Quest’ultimo, così come Scarcello, era stato arrestato dai carabinieri di Cosenza.

Cosa era successo nel dibattimento?

Il processo “Apocalisse” ha avuto diversi momenti di tensione, a cominciare dalla collaborazione con la giustizia di Luca Pellicori, contabile e braccio destro di Perna, che ha arricchito l’impianto accusatorio messo in piedi dalla Dda di Catanzaro, grazie alle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza. Proprio il pentimento di Pellicori aveva permesso ai magistrati antimafia di richiedere l’aggravamento della misura cautelare nei confronti dei tre imputati, perché avrebbero continuato a spacciare droga anche dopo la chiusura delle indagini preliminari, come dichiarato dal pentito cosentino.

Il ricorso di Andrea Minieri

La Suprema Corte di Cassazione, all’esito della Camera di Consiglio dell’udienza svoltasi ieri mattina, ha annullato l’aggravamento della misura cautelare, sulla base del ricorso presentato dall’avvocato Antonio Quintieri, difensore di Andrea Minieri.

Nelle motivazioni in diritto, il legale dell’imputato, condannato a 10 anni di carcere in primo grado e in attesa del processo d’appello, ha illustrato i motivi per i quali l’ordinanza del tribunale di Cosenza non stava in piedi, poiché si poggiava sulla mancanza totale di riscontri rispetto alle dichiarazioni di Luca Pellicori.

Né un sequestro di droga né un pedinamento, e altro ancora, a sostegno della nuova richiesta d’arresto, che ha convinto gli ermellini a stabilire una nuova udienza davanti al Tdl che, molto probabilmente, dovrà annullare in via definitiva l’aggravamento della misura, scarcerando Andrea Minieri. (a. a.)

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