La bomba di Nicola Morra: «Pronto a non votare il Decreto Calabria se il Governo non nominerà Gino Strada»
ll senatore Nicola Morra: «Pronti a non votare il Decreto Calabria, qualora il Governo decida di non puntare su Gino Strada».
Ospite alla trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti, il senatore del M5S Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ha parlato della mancata nomina di Gino Strada come commissario, resa nota dal fondatore di Emergency tramite un post su Facebook. «Forse c’è necessità, in certi momenti, di prendere coraggio: in Calabria – ha detto – c’è bisogno di porre Strada ed Emergency come baluardo per restituire ai calabresi una sanità pubblica e per togliere alla ‘ndrangheta i soldi delle Asp, perché guadagnano più da quella che dalla cocaine». E ancora: «Se su cinque Asp due sono sciolte per associazione mafiosa, un problema c’è. In questo momento manca il coraggio, io sto provando a tenere le fila: ci sono persone all’interno del Governo – ha continuato il senatore – che sono paurose nell’affidare a Strada la sanità calabrese. L’Antimafia sostiene che i profitti della criminalità locale derivanti dalle Asp sono enormi».
«Pronti a non votare il decreto Calabria»
La giornalista Sandra Amurri rinfaccia a Morra di utilizzare Strada come «un candidato di facciata, come avete fatto con Nino Di Matteo». Il presidente della commissione antimafia però replica: «Abbiamo già avvertito che non voteremo il rinnovo del decreto Calabria se non verrà messo Gino Strada. Zuccatelli al momento è pro tempore, ma è intenzione del nostro movimento rimettere al centro la sanità pubblica».
La7 a Cosenza
Daniele Bonistalli è stato in settimana a Cosenza per verificare la situazione, intervistando anche Graziano di Natale: «Se si fosse preso in esame quanto fatto da Zuccatelli a Cosenza non si sarebbe dovuto mai mettere lui in capo alla sanità calabrese: basti pensare che a Paola c’è un reparto Covid ancora nuovo di zecca e mai utilizzato». L’inviato della trasmissione si è quindi recato all’Ospedale S. Francesco di Paola, mostrando l’edificio completamente vuoto ma pieno di attrezzi necessari alla sopravvivenza delle persone affette da Covid e con patologie legate all’insufficienza respiratoria.
La lettera di Bettelini
Massimo Giletti ha poi portato all’attenzione dei telespettatori una lettera emanata da Simonetta Cinzia Bettelini, commissario dell’Asp di Cosenza dopo le dimissioni di Zuccatelli, che imponeva ai medici di non parlare coi giornalisti. Documento che Cosenza Channel ha pubblicato già nei giorni scorsi.
Sommerso dalle accuse di una presunta lottizzazione messa in atto da Speranza sulla sanità calabrese, Morra replica: «Ricordo che la Calabria è sotto il controllo completo dello Stato solo da un anno, prima era stata controllata comunque dalla Regione». Ma non si contiene: «La risposta a distanza di quattro mesi a Cotticelli? Fosse per me, certe teste salterebbero…»
L’intervento di Scura
Un intervento anche dell’ex commissario Scura: «Per un caso fortuito, grazie all’intervento di Santo Gioffré, abbiamo evitato un pagamento di una fattura di sei milioni di euro per la seconda volta: questo perché non c’era mai stato controllo». Arriva anche Gaetano Pecoraro, giornalista delle Iene che si è occupato della morte di Consolato Campolo: «Noi avevamo dato questa notizia nel 2019, ma ad oggi ancora non c’è una digitalizzazione: mi dicevano che arrivavano trenta decreti ingiuntivi al giorno all’Asp di Reggio Calabria. Ci sono aziende di Roma e Milano che sperano che l’Asp di Reggio Calabria non paghi per prendere più soldi».