mercoledì,Maggio 15 2024

“Decreto Calabria”: pieni poteri a Zuccatelli (e “Maria” in bilico). Nello staff fino a 25 persone

Il nuovo Decreto Calabria dà pieni poteri del commissario ad acta della Sanità. Zuccatelli potrà avvalersi di uno staff di 25 persone.

“Decreto Calabria”: pieni poteri a Zuccatelli (e “Maria” in bilico). Nello staff fino a 25 persone

Il “Decreto Calabria bis“, varato dal Governo nazionale lo scorso 4 novembre, conferisce pieni poteri al commissario ad acta della Sanità calabrese, Giuseppe Zuccatelli, finito nel mirino per le sue “teorie scientifiche” sull’uso della mascherina («non serve a un ca…») e per la vicinanza politica al Pd, in particolare all’ex segretario Pierluigi Bersani (oggi Leu) e al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il provvedimento straordinario, emanato dal Consiglio dei Ministri, si è reso necessario «in ragione della situazione emergenziale in corso e verificato il reiterato mancato raggiungimento, nella Regione Calabria, del punteggio minimo previsto dalla griglia dei livelli essenziali di assistenza (LEA) in ambito sanitario e degli obiettivi economico-finanziari previsti nei programmi operativi, il testo dispone, per la stessa regione, misure eccezionali per assicurare il fondamentale diritto alla salute». Chi ha fallito questi obiettivi? Saverio Cotticelli, riconfermato e rimosso dopo la pessima figuracce a “Titolo V“.

Cosa chiede il Governo al nuovo commissario Zuccatelli

Ieri Cosenza Channel ha scoperto che il Generale Saverio Cotticelli aveva firmato il famoso “Piano Covid”, ma non sapeva di averlo fatto. Una storia tragicomica che potrebbe essere raccontata da Maurizio Crozza. Oggi, rispetto al primo “Decreto Calabria”, il Governo affida ulteriori poteri al super commissario della Sanità. «Il decreto prevede il rafforzamento dei poteri del Commissario ad acta, con l’incarico di attuare i programmi operativi di prosecuzione del piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale e di conseguire l’obiettivo del riequilibrio finanziario economico e contabile».

«Il Commissario svolge, ove delegato, i compiti di attuazione del piano di riorganizzazione previsto dal decreto-legge n. 19 maggio 2020, n. 34, per rafforzare strutturalmente il Servizio sanitario in ambito ospedaliero, fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche, come quella da COVID-19 in corso, e garantire l’incremento di attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure». Ragion per cui «il Commissario adotta il programma operativo COVID-19 previsto dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, e definisce il Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della Regione».

Le nomine dei commissari Asp e Ao

Nel “Decreto Calabria bis” «è prevista, inoltre, la nomina di un Commissario straordinario per ogni ente, o anche per più enti, del servizio sanitario regionale. In relazione alla grave situazione economico-finanziaria e sanitaria determinatasi nella regione, al fine di ricondurre la gestione nell’ambito dell’ordinata programmazione sanitaria e finanziaria e ricondurre i tempi di pagamento al rispetto della normativa dell’Unione europea, è autorizzata per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 la spesa fino ad un massimo di 60 milioni di euro in favore della regione stessa, subordinatamente alla sottoscrizione dello specifico Accordo tra lo Stato e le regioni concernente l’intervento straordinario per l’emergenza economico-finanziaria del servizio sanitario della regione e per il riassetto della gestione del servizio sanitario regionale».

Le nomine potranno essere fatte «previa intesa con la Regione, nonché con il rettore nei casi di aziende ospedaliere universitarie», ma «in mancanza d’intesa con la Regione entro il termine perentorio di dieci giorni, la nomina è effettuata con decreto del Ministro della Salute, su proposta del commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei Ministri, a cui è invitato a partecipare il presidente della Giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni»

Inoltre, i commissari straordinari «decadono automaticamente dall’incarico in caso di mancata adozione degli atti aziendali», ovvero «raggiungimento dei LEA e di assicurare la coerenza con il piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario e con i relativi programmi operativi di prosecuzione nonché al fine di ridefinire le procedure di controllo interno. Tra queste cose vi è anche l’obbligo di approvare i bilanci aziendali.

Zuccatelli e i suoi vice. “Maria” rischia l’addio

Le capacità di Maria Crocco, attuale sub-commissario della sanità in Calabria, sono note a chi opera nel settore. Il “fuori onda” ha soltanto fatto emergere, riferiscono fonti regionali, quello che in realtà è il profilo amministrativo di una donna che ha avuto il coraggio di criticare il suo “Capo”, Generale Saverio Cotticelli.

Nonostante ciò, la Crocco potrebbe anche non essere riconfermata come circola in queste ore negli ambienti regionali-sanitari. Tuttavia, Zuccatelli potrà disporre di uno staff di 25 persone. «di cui 5 unità con qualifica dirigenziale, 15 unità con qualifica non dirigenziale di collaboratore amministrativo, tecnico-professionale e sanitario di categoria D e 5 unità con qualifica di assistente amministrativo di categoria C, in posizione di comando, ai sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, ovvero di distacco obbligatorio, dalla Regione Calabria, da enti regionali e da enti del servizio sanitario regionale, dotati di adeguata esperienza professionale per l’incarico da ricoprire e individuati previo interpello». 

Quando può decadere Zuccatelli

Si legge nel “Decreto Calabria bis” che il commissario ad acta della Sanità in Calabria può decadere nei seguenti casi:

  • grave e ingiustificato ritardo nell’attuazione degli obiettivi di risanamento indicati negli atti di programmazione;
  • la mancata adozione del programma operativo Covid previsto dall’articolo 18, nonché del Piano straordinario di edilizia sanitaria;
  • la mancata adozione degli atti aziendali.

Il “Decreto Calabria bis” rimarrà in vigore fino al 2022, ma potrà essere prorogato fino al 2023.

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