domenica,Maggio 19 2024

Duplice omicidio Lenti-Gigliotti, ergastolo per Patitucci. Otto anni a Franco Pino

La Corte d'Assise di Cosenza ha condannato al "fine pena mai" Francesco Patitucci. Otto anni al collaboratore di giustizia, Franco Pino.

Duplice omicidio Lenti-Gigliotti, ergastolo per Patitucci. Otto anni a Franco Pino

La Corte d’Assise di Cosenza ha emesso la sentenza di primo grado del duplice omicidio di Marcello Gigliotti e Francesco Lenti, uccisi dalla ‘ndrangheta cosentina negli anni ’80. A processo c’erano Francesco Patitucci, ritenuto il reggente della cosca “Lanzino” di Cosenza”, e lo storico collaboratore di giustizia, Franco Pino. I giudici (collegio presieduto dal presidente Giovanni Garofalo, nuovo presidente del tribunale di Lamezia Terme), nella tarda serata di oggi hanno condannato Patitucci alla pena dell’ergastolo e Pino a 8 anni di reclusione, così come richiesto dal procuratore antimafia Camillo Falvo, titolare del fascicolo, ed attuale procuratore capo di Vibo Valentia.

La scorsa settimana, inoltre, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro aveva condannato a 20 anni di carcere Gianfranco Bruni, alias “Tupinaru”, e Gianfranco Ruà, quali esecutori materiali dei due delitti di mafia. Entrambi infatti nel corso della rinnovata istruttoria dibattimentale avevano confessato gli omicidi, spiegandone le modalità ed escludendo la partecipazione agli stessi di Francesco Patitucci. Quest’ultimo, infatti, è accusato di aver ucciso, insieme agli altri co-imputati, Lenti e Gigliotti all’interno della sua abitazione, mentre Bruni e Ruà avevano raccontato come il duplice omicidio fosse avvenuto in un’altra località, ovvero nel tratto di strada della vecchia “Crocetta“.

Requisitoria e discussioni

Nel corso della requisitoria, il pm Falvo ha ripercorso tutte le tappe della vicenda giudiziaria, riemersa dalle dichiarazioni di Pierluigi Berardi. Franco Pino, nel periodo in cui vennero ammazzati Lenti e Gigliotti, si trovava in carcere e in città il suo gruppo era guidato dal “mammasantissima” Antonio Sena. Le due vittime davano fastidio alla cosca dell’epoca.

Gli avvocati Marcello Manna e Luigi Gullo, difensori di Patitucci, hanno tentato di smontare pezzo dopo pezzo il castello accusatorio della Dda di Catanzaro, mettendo in evidenza le incongruenze investigative e processuali, circa la colpevolezza del loro assistito. Tuttavia, la Corte d’Assise di Cosenza ha accolto le istanze della pubblica accusa, ritenendo Patitucci uno dei responsabili del duplice omicidio di mafia. 

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