Pino Assalone sull’Atp di Cosenza: “Sempre più preoccupati”
La stesura degli organici del personale scolastico 2020/2021 avrebbe dovuto rappresentare il vero banco di prova per i nuovi vertici che si apprestano a guidare uffici dell’Atp di Cosenza, per dare prova di invertire una tendenza negativa e raggiungere obiettivi meno disastrosi dell’anno precedente di Pino Assalone* Nulla di tutto questo e non a caso è
La stesura degli organici del personale scolastico 2020/2021 avrebbe dovuto rappresentare il vero banco di prova per i nuovi vertici che si apprestano a guidare uffici dell’Atp di Cosenza, per dare prova di invertire una tendenza negativa e raggiungere obiettivi meno disastrosi dell’anno precedente
di Pino Assalone*
Nulla di tutto questo e non a caso è stato usato, nostro malgrado, il condizionale. Centotrentasei docenti della Scuola superiore senza posto, ma non solo: a noi risulta che anche negli altri ordini di Scuola, sia Primaria sia di Primo grado la situazione non sia assolutamente rassicurante. In sintesi. I pronostici sono perfettamente in linea con i numeri fatti registrare negli anni precedenti. Come dire: cambiano i suonatori, ma la musica rimane sempre la stessa. I docenti, pur perdendo posto nella scuola dove attualmente insegnano, dovranno, per forza di cose, essere sistemati presso altri istituti scolastici, facendo venir meno così possibili trasferimenti e anche immissioni ruolo da parte dei tantissimi docenti interessati a queste operazioni.
All’incontro sugli organici che si è tenuto lo scorso dodici maggio ha partecipato il dirigente, Alessandro Nicodemi, delegato alla firma degli atti, mentre l’ispettrice Loredana Giannicola, che dovrebbe, per come si dice nei corridoi dell’Atp di Cosenza, essere la responsabile del coordinamento e delegata alla stesura degli organici non era presente destando un indubbio sospetto sul reale ruolo che la stessa dovrebbe svolgere in merito all’affidamento degli organici. Ciò che desta preoccupazione, perché il tutto, vogliamo precisarlo è soprattutto riduttivo e fuorviante è che qualcuno faccia risalire questa emorragia dei perdenti posto agli anni precedenti per lo sforamento avvenuto e, forse, non più recuperabile. Intanto, c’è da dire che l’organico del personale docente è stato confermato con gli stessi numeri dell’anno scorso e in più le iscrizioni degli alunni sono diminuite. Pazzesco. Come può l’Atp di Cosenza mettere a punto una teoria dei numeri che non ha alcun fondamento tecnico e che nemmeno può rappresentare l’alibi di eventuali errori del passato ma che invece sono la rappresentazione delle decine di incertezze manifestate nella elaborazione degli organici in questione. Proprio questo convincimento, quello di procedere in assoluta autonomia gestionale ha impedito di avere relazioni sindacali continue, propedeutiche ad una proficua collaborazione per stabilire insieme criteri opportuni e oggettivi da adottare nella mappatura delle esigenze delle singole scuole. Ciò non è avvenuto e purtroppo si è allargata sempre di più la forbice tra amministrazione e sindacati senza, peraltro, ascoltare suggerimenti esperienziali utili a non incorrere in errori, a volte anche macroscopici per come già segnalato da molti dirigenti scolastici. Di fronte a questo scenario non si può sottacere la quasi resa delle altre organizzazioni sindacali avvertendo per come riferiscono le cronache, la necessità di ritenere l’incontro positivo senza neppure levare una voce di protesta per gli oltre centotrentasei docenti perdenti posto. Questa presa di posizione delle altre sigle sindacali appare strana: in altri momenti storici avrebbero preso posizioni forti gridando di tagli devastanti per tutta la scuola cosentina. Non si può, e ribadiamo non si può, mettere la testa sotto la sabbia senza neanche provare a capire come avvengono alcuni comandi quasi ad personam di personale scolastico dirottato presso gli uffici dell’Atp di Cosenza pur se in costanza di norme che lo prevedono. Ciò che ci rende irritanti e sospettosi, è come mai lo stesso distacco non sia stato destinato ad altro personale che palesano gli stessi requisiti. Pur incalzando i vertici su questi temi, in questi giorni abbiamo ricevuto sempre e solo risposte vaghe forse perché non supportate adeguatamente non tanto dalle norme ma da come si è proceduto alla selezione di questi soggetti.
Non ci fermeremo a questo. Per noi della Cgil sono tante le questioni ancora aperte: dai decreti pensionistici mancanti passando per la carenza sempre più evidente di personale ma non dei funzionari e finendo con il rapporto sempre precario con l’utenza. Continueremo con quello che è diventato il nostro compito principale: incalzare l’Atp perché non perda occasione di diffondere la cultura della trasparenza e il rispetto dei ruoli, perché attuare questo, per noi significherebbe tendere all’efficacia e all’efficienza dell’attività amministrativa sperando, che solo in questo modo, si possa recuperare una fiducia che purtroppo in questi anni è venuta meno.
Fiducia che spesso è stata di ostacolo per una vera legittimazione del ruolo che un ente pubblico deve assumere nei confronti della cittadinanza tutta.
*Pino Assalone (segretario provinciale – FLG – CGIL Cosenza)