sabato,Maggio 18 2024

Delitto Antonio Taranto, i testi: «Non ci fu alcun summit di mafia»

Alcuni dei testimoni chiamati dalla procura generale hanno smentito di aver partecipato alla riunione in via Popilia

Delitto Antonio Taranto, i testi: «Non ci fu alcun summit di mafia»

La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro pronuncerà la sentenza bis del processo contro Domenico Mignolo, accusato di aver ucciso il giovane cosentino Antonio Taranto, il 7 o il 10 gennaio 2022. E’ quanto emerge dall’udienza svoltasi in data odierna nel capoluogo di regione, dove la Corte (presidente Fabrizio Cosentino; giudice a latere Domenico Commodaro) ha ascoltato i cosiddetti “testi di risulta”, a seguito delle dichiarazioni rese nelle sedute processuali precedenti dai collaboratori di giustizia, Giuseppe Zaffonte e Luciano Impieri, i quali avevano parlato di un summit di mafia, tra “zingari” e italiani”, al fine di scongiurare una vendetta degli amici di Taranto contro Mignolo.

Delitto Antonio Taranto, testimoni in aula per la presunta riunione mafiosa

A Catanzaro erano presenti Rinaldo Gentile (collegato in videoconferenza dal carcere in cui è recluso), Luigi Abbruzzese (anch’esso in videoconferenza), Attilio Chianello, Vanessa Abbruzzese, Alberto Superbo e Cosimo Bevilacqua. Chi era chiamato a rispondere se avesse partecipato alla riunione in via Popilia ha smentito di averlo fatto, chi invece doveva chiarire se effettivamente conoscesse Zaffonte ha detto di non averlo mai visto, ma su questi argomenti la pubblica accusa e le parti civili hanno fatto emergere alcune contraddizioni nelle dichiarazioni dei testimoni.

Nella prossima udienza, inoltre, la procura generale (rappresentata dalla dottoressa Raffaella Sforza) sentirà in qualità di testimoni Celestino Abbruzzese, meglio conosciuto come “Claudio“, alias “Micetto“, e sua moglie Anna Palmieri, entrambi collaboratori di giustizia. Anche loro saranno chiamati a riferire su notizie acquisite de relato sulla morte di Antonio Taranto, ammazzato in via Popilia nel marzo del 2015. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Filippo Cinnante e Andrea Sarro, mentre le parti civili sono assistite dai legali Mariarosa Bugliari, Angela D’Elia e Francesco Tomeo.