mercoledì,Maggio 15 2024

Inchiesta Ferrero, la figlia intercettata: «Non posso andare in giro a dire che mio padre fa schifo»

Nelle carte dell'indagine della Procura di Paola sul presidente della sampdoria la rabbia della 48enne, agli arresti domiciliari, che immaginava già come sarebbe andata a finire

Inchiesta Ferrero, la figlia intercettata: «Non posso andare in giro a dire che mio padre fa schifo»

L’inchiesta sull’ormai ex numero uno della Sampdoria, Massimo Ferrero, è un vero e proprio terremoto giudiziario. Nelle carte d’indagine, gli inquirenti annotano ogni cosa, ogni movimento, la vita dell’imprenditore viene passata al setaccio, così come le quattro società con sede in Calabria, per le quali si è dichiarato il dissesto. I conti non tornano, il balletto dei movimenti finanziari non convince i giudici, che autorizzano le intercettazioni telefoniche ambientali e captano ogni sillaba. Mentre le banche chiamano per fermare l’emorragia di fondi, mentre il mondo sembra sprofondare sotto i suoi piedi, l’ex presidente blucerchiato ha un pensiero su tutti: comprare una Ferrari. Che si materializza da lì a poco, tra lo stupore generale dei suoi collaboratori.

Nel frattempo i debiti delle società aumentano, ma nessuno ferma lo scempio. Il pm che coordina l’indagine ipotizza la bancarotta fraudolenta, reato per il quale sono previsti fino a dieci anni di carcere, e una serie di altri reati finanziari da spartirsi, a vario titolo, con gli altri indagati. Tra questi c’è anche la figlia, Vanessa Ferrero, 48 anni, coinvolta negli affari di famiglia e finita agli arresti come il padre, ma ai domiciliari. Nelle conversazioni captate, c’è tutta la rabbia e la lucidità di una donna che sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire.

I rapporti tesi con il padre

È il 18 settembre 2020, la donna è al telefono con un amico, dall’altra parte i registratori sono accesi. «L’ho mandato a fan**** – dice, riferendosi al padre Massimo – adesso mi hanno rotto, lui, la moglie e tutti ‘sti falsoni. Quello str***o gli ha firmato i fogli, hanno magnato tutto e io mi devo ritrovà così, a famme dì… casa rinunciace o non magni». Rinuncia alla tua casa, oppure non mangi, le avrebbero detto, la casa per la quale la donna sta pagando un mutuo. «Sto pezzo di me***!», dice ancora riferendosi al padre, reo di averla messa in una situazione di forte disagio. «Pensa che solo lui è indagato, che solo lui non dorme la notte».

La donna mentre parla con amici e conoscenti sfoga tutta la rabbia. «L’avvocato si è arricchito – è scritto in un altro passaggio -, quello si è arricchito. Gli anni titolare della ca*** di squadra mo ce stanno i problemi e hanno magnato tutti. L’ho presa (la casa, ndr) a 100mila, l’ho dati come acconto casa. E mo mi ritrovo con le pezze ar c***?». Evidentemente i pagamenti si fermano e l’acquisto della casa rischia di rivelarsi un boomerang, con gli istituti di credito che pressano per avere i soldi. Così la donna chiede aiuto economico al padre, ma lui respinge ogni richiesta. «Mo non c’ha na piotta da damme per tenerli buoni, non ce credo, non ce credo, sei stato in barca fino a ieri».

«Padre irriconoscente»

La figlia Vanessa alterna parole di rabbia per il padre, che la incolperebbe dei guai finanziari, a parole di affetto. «Io l’ho perdonato, mi sto allontanando – dice al telefono con un’altra persona -, sto facendo tesoro di quello che mi ha trasmesso, che ho imparato con lui e sto cercando di imparare con lui per salvare la sua anima, nel senso farlo crescere, perché tanto so che lui non sarà mai riconoscente». Non sarebbe riconoscente Massimo Ferrero, secondo la figlia, dell’aiuto dato negli anni in cui ha ricoperto ruoli fondamentali negli affari di famiglia, anche come amministratrice delle società, e questo è causa di forti tensioni. «È convinto che lei voglia dargli una capocciata. Non posso andà a di’ in giro che Massimo Ferrero è na m***a, che fa schifo […] Lui che fa sta vita è grazie a me. Se lui sta dove sta, se lui è in Sampdoria, se lui è arrivato a essere qualcuno, è grazie a me che ho firmato tutto».

Il tenore delle telefonate è sempre questo, intriso di rabbia per una situazione che sta per precipitare da un momento all’altro. Il padre non darebbe abbastanza alla figlia, che al contrario avrebbe dato tutta se stessa per salvare lui e i suoi affari e invece si ritrova senza stipendio, con il rischio di perdere la sua casa e il tremendo sospetto, o forse la consapevolezza, che la magistratura stia già indagando da tempo su più fronti. «Tu lo puoi dire – dice all’amica Adriana in una conversazione del giugno scorso – è uno str****? Secondo te io c’entro qualcosa in tutte le cose che sta facendo? In tutte le cause, in tutte le denunce?». Ma l’incubo di Vanessa di essere trascinata in qualche guaio giudiziario alla fine si materializza lo stesso.