martedì,Aprile 16 2024

Al Rendano di Cosenza in scena “Hic et Nunc”. Tra gli attori anche alcuni detenuti

Il 3 novembre è prevista l'opera teatrale del regista Adolfo Adamo. La direttrice del carcere "Sergio Cosmai", Luisa Mendicino, spiega: «Non nuovi ad iniziative che migliorano il sentimento di emarginazione»

Al Rendano di Cosenza in scena “Hic et Nunc”. Tra gli attori anche alcuni detenuti

Il 3 novembre 2022 alle ore 18: presso il Teatro “A. Rendano” di Cosenza” si terrà la prima rappresentazione dell’opera teatrale dal titolo “Hic et Nunc”, realizzato dal regista Adolfo Adamo con la partecipazione, in qualità di attori, di alcuni detenuti ospiti della Casa Circondariale “Sergio Cosmai”.

«Questa direzione – dice in una nota la direttrice Luisa Mendicino – vanta una acclarata tradizione rispetto alla realizzazione di “laboratori teatrali”. Già da qualche anno, grazie anche alla collaborazione con gli Enti Locali e le Associazioni di Volontariato, sono stati realizzati vari progetti, che hanno sempre visto i detenuti come protagonisti delle varie pièce teatrali, oltre che fruitori delle stesse. ln particolare, negli anni 2014, 2015 e 2019 sono stati realizzati i progetti: “Amore Sbarrato I”, “Amore Sbarrato II – Il Sogno Continua” e “Amore Sbarrato III – Redemption Day”».

I vari spettacoli hanno avuto recensioni e critiche positive anche con risonanza nazionale, tanto che I’ultimo lavoro realizzato, già portato in scena presso il Teatro “A. Rendano” di Cosenza il 19 luglio 2019, è stato successivamente selezionato per partecipare alla rassegna nazionale finale di “Destini Incrociati – Teatro in Carcere”.

Alla stessa, svoltasi a Saluzzo (in provincia di Torino) nel dicembre 2019, hanno preso parte i detenuti/attori, accompagnati dal personale del carcere di Cosenza, con risultati di prestigio. Per questa annualità i detenuti hanno lavorato alla realizzazione di un atto unico, liberamente ispirato al romanzo “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati.

«Al fine di rendere partecipe la comunità esterna della vita e delle iniziative portate avanti all’inteno dell’Istituto penitenziario, nonché della valenza educativa e risocializzante dell’attivita teatrale – spiega ancora la direttrice Luisa Mendicino – si ritiene utile pubblicizzare I’evento attraverso la partecipazione degli organi di stampa sia sul piano del recupero dei ristretti, sia perché I’iniziativa può senz’altro migliorare il sentimento di emarginazione e di stigmatizzazione che spesso investe le persone detenute».

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