giovedì,Maggio 16 2024

Santista e contabile del clan a Rende, Marco D’Alessandro visto dai pentiti

Secondo la Dda l'ex latitante custodiva la cassa del gruppo Di Puppo con l'incarico di pagare gli stipendi agli affiliati e ai detenuti

Santista e contabile del clan a Rende, Marco D’Alessandro visto dai pentiti

La latitanza di Marco D’Alessandro si è conclusa il 22 dicembre del 2022 dopo tre mesi e mezzo. Il trentaduenne, infatti, era sfuggito al blitz dello scorso primo settembre e da allora di lui sembravano essersi perse le tracce. Secondo gli investigatori si tratta di un pezzo grosso dell’organizzazione criminale, tanto da essere ritenuto uomo fra i più vicini a Michele Di Puppo.

Stando a ciò che raccontano i pentiti, infatti, il “santista” D’Alessandro sarebbe un punto di riferimento per un po’ tutte le attività criminali avviate dal gruppo Di Puppo a Rende e nei centri limitrofi: dalle rapine alle estorsioni, passando per l’usura e il traffico di stupefacenti. In tal senso, eserciterebbe anche il ruolo di “contabile”, ovvero custode della cassa– la cosiddetta bacinella – incaricato di pagare gli stipendi agli affiliati in libertà e di mantenere quelli detenuti in carcere.

A riprova del suo prestigio oscuro, proprio il suo capo lo avrebbe battezzato secondo il rito di ’ndrangheta, conferendogli la quarta dote, ovvero la Santa.

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