martedì,Maggio 14 2024

Droga e armi a Cosenza, tre assoluzioni in abbreviato: la sentenza

In uno stabile abbandonato erano stati trovati cocaina e una pistola. Per la procura sarebbero stati nella disponibilità di Leonardo Bevilacqua, Maria Luisa Occhiuzzo e Francesco Falbo. Ma le difese hanno dimostrato ben altro

Droga e armi a Cosenza, tre assoluzioni in abbreviato: la sentenza

Arrivano tre assoluzioni nel processo con il rito abbreviato svoltosi a Cosenza, dinanzi al gup del tribunale Claudia Pingitore. L’inchiesta nasceva dal servizio di controllo del territorio denominato “Focus ‘ndrangheta“, nel corso del quale, nel 2019, gli agenti della Questura di Cosenza, avevano ricevuto una “soffiata” sul fatto che in un’abitazione, situata nel quartiere popolare di via Popilia, fossero custoditi armi e droga.

La perquisizione domiciliare inizialmente aveva interessato l’appartamento in cui vivono Leonardo Bevilacqua, già noto alle forze dell’ordine, in quanto ritenuto intraneo alla cosca degli “zingari” di Cosenza, e sua moglie Maria Luisa Occhiuzzo. Ma l’ispezione aveva dato esito negativo. Così i poliziotti avevano deciso di perquisire uno stabile posto di fronte la casa della coppia, abbandonato, ma risultato di proprietà di Francesco Falbo. Tutti e tre quindi sono stati indagati dalla procura di Cosenza. Proprio nell’appartamento, di cui tante persone avevano la chiave, compreso Maria Luisa Occhiuzzo, gli agenti avevano trovato la cocaina, nascosta in una cappa, e una pistola.

Nel corso del processo abbreviato, la procura aveva chiesto la condanna per tutti a 3 anni di carcere. Le difese, invece, hanno ribaltato il castello accusatorio, evidenziando come non vi fosse alcuna prova, per la posizione di Bevilacqua e Occhiuzzo, che la sostanza stupefacente e l’arma erano nella disponibilità della coppia, mentre per Falbo i difensori hanno messo in risalto il fatto che il loro cliente mancava da Cosenza da tantissimo tempo e aveva incaricato diverse persone di tenere d’occhio lo stabile. Ma lo stesso non era assolutamente consapevole che qualcuno usasse l’abitazione per nascondere qualcosa d’illecito.

Al termine delle discussioni, il gup Pingitore ha dato ragione agli avvocati, assolvendo Leonardo Bevilacqua (difeso dall’avvocato Rossana Cribari), Maria Luisa Occhiuzzo (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi) e Francesco Falbo (difeso dagli avvocati Gianluca Serravalle e Pierluigi Pugliese).

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