venerdì,Maggio 17 2024

Omicidio a Cosenza, sequestrato l’appartamento e il cellulare di Tiziana Mirabelli

Si indaga per verificare se tra l'indagata e la vittima vi fosse stato, nei giorni precedenti all'assassinio, uno scambio di messaggi

Omicidio a Cosenza, sequestrato l’appartamento e il cellulare di Tiziana Mirabelli

I carabinieri di Cosenza, coordinati dal pm Maria Luigia D’Andrea e dal procuratore capo Mario Spagnuolo, hanno messo i sigilli all’appartamento in cui è maturato l’omicidio del 75enne Rocco Gioffrè, originario di San Fili, ucciso da Tiziana Mirabelli, 47 anni, rea confessa del delitto. I militari dell’Arma, inoltre, hanno sequestrato il cellulare della donna, allo scopo di verificare se tra l’indagata e la vittima vi fosse stato, nei giorni precedenti all’assassinio, uno scambio di messaggi.

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L’omicidio, com’è emerso ieri, è avvenuto il 14 febbraio scorso al culmine di una lite tra Tiziana Mirabelli e Rocco Gioffrè. L’uomo anziano, secondo quanto dichiarato dall’indagata ai carabinieri della caserma “Grippo“, avrebbe preteso di avere un rapporto di natura sessuale con la donna che la stessa ha rifiutato. Così Gioffrè avrebbe tentato di aggredirla perdendo pochi attimi dopo il coltello, finito poi tra le mani di Tiziana Mirabelli. E qui arriva il momento in cui l’indagata, nel suo appartamento, usa l’arma da taglio contro Gioffrè, ferendolo mortalmente in più punti: addome, torace e gola.

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Mirabelli, tuttavia, ha nascosto il corpo in casa per sei giorni, conservandolo in una stanza. Ai carabinieri di Cosenza ha detto di averlo fatto perché sconvolta dal tragico epilogo. Ovviamente la versione della donna, ora reclusa nella sezione femminile del carcere di Castrovillari, è al vaglio dei pm della procura di Cosenza. Aver confessato il delitto dopo sei giorni, dal punto di vista giuridico, rende più pesante il quadro accusatorio. Quali aggravanti saranno contestate? Lo scopriremo da qui a qualche giorno. Tiziana Mirabelli è difesa dagli avvocati Cristian Cristiano e Santo Orrico.